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E data per scontata da tutti. Se la Juventus dice che sono trenta allora i titoli dei giornali non possono ricordare che sono solo ventotto. Il trentesimo (inesistente) titolo bianconero fa dibattito in tv e nelle piazze. Michele Serra, noto giornalista di La Repubblica, dedica alla presunzione juventina un articolo sulla sua giornaliera rubrica 'L'Amaca'. Vi riportiamo in toto la sua riflessione:
Il fenomeno dei giornalisti tifosi è troppo patetico perché io vi ammorbi con la mia opinione sulla controversa Terza Stella della Juventus. Mi limito ad un’osservazione strettamente tecnica. Inoppugnabile. La Juventus ha tutto il diritto di sentirsi vittima di una sentenza sbagliata e cucirsi sulla maglia la terza stella. Ma un secondo dopo la Figc dovrebbe dichiararsi sciolta, perché il suo operato e quello della giustizia sportiva sono ritenuti carta straccia, e giudicati nulli, da una delle società più autorevoli e note del calcio italiano. Terze vie non ce ne sono, persino in un Paese di ipocrisie e di pateracchi. Perché attribuirsi due scudetti revocati per frode sportiva non è solo un gesto di ‘orgoglio ritrovato’ come pensa abbastanza puerilmente Andrea Agnelli. E’ a tutti gli effetti, un gesto che sconquassa dalle fondamenta le istituzioni del calcio, le sconfessa, le rifiuta. E’ un durissimo chiamarsi fuori dal mondo in cui si opera e dalle sue regole. Nella vita, ovviamente, ci si può anche ribellare. Quello che non si può fare è credere che ci si possa ribellare al modico prezzo di qualche titolo di giornale, e cavarsela temperando le polemiche con un paio di interviste diplomatiche.
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