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Miha: “Devo tanto al Mancio. Futuro con lui? Si ma io Mr, lui altro. Il mio cuore…”

Dario Di Noi

Per lui, Sinisa Mihajlovic, non sarà mai normale una partita contro l’Inter, così come per Roberto Mancini non sarà mai come tutte le altre affrontare la Sampdoria. Per questo, l’incrocio di domani tra il nerazzurro e il blucerchiato assume...

Per lui, Sinisa Mihajlovic, non sarà mai normale una partita contro l’Inter, così come per Roberto Mancini non sarà mai come tutte le altre affrontare la Sampdoria. Per questo, l’incrocio di domani tra il nerazzurro e il blucerchiato assume un fascino particolare, probabilmente indescrivibile per due amici come Sinisa e il Mancio.

Alla vigilia del match, il tecnico serbo ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole sulla sfida alla sua ex squadra, da giocatore e da vice allenatore (proprio come secondo del Mancio): “La vittoria più bella è sempre quella che deve ancora venire. Penso che a Roma ci siamo tolti una grande soddisfazione, ma ce ne siamo già dimenticati. Ora siamo concentrati sull'Inter, è come una finale, dobbiamo batterli se vogliamo andare in Europa: dobbiamo dimostrare di poter raggiungere l’obiettivo. L'Inter non sta passando un momento facile, ma ha giocatori di valore. Le grandi squadre si vedono nei grandi momenti, noi siamo in casa nostra e dobbiamo farcela. Se giochiamo come a Roma, possiamo dare continuità alle nostre vittorie”.“Inter? Ho rispetto per l'Inter, lì ho passato 4 anni meravigliosi, ma non sono più a Milano da quattro anni e i ricordi li ho lasciati nel cassetto. Mancini? Se sono allenatore lo devo anche a lui, al mio grande amico Mancini. Io e Mancio domani saremo avversari solo per 90 minuti, gli devo molto e se sono qui è merito suo. So che lui tiene a questa partita, vuole fare buona figura a casa sua, ma io so che possiamo vincere. Spero di dargli un dispiacere. Voglio che lo stadio sia una bolgia, voglio che sia pieno. Se non abbiamo mai perso in casa il merito è certamente anche del pubblico. Del nostro pubblico”

“Futuro con Mancio? Sicuramente mi piacerebbe lavorare un giorno con Mancio, io come allenatore ma lui con altro incarico però, senza che mi dica chi devo far giocare… Non so se potrà succedere in futuro. Milan? Ogni settimana a loro accostano un nome diverso, io non mi lascio distrarre dalle voci. Formazione? Oggi niente, stavolta ho un paio di dubbi, per cui non posso fare regali in anticipo al mio amico Mancini. L’Inter può perdere o vincere con chiunque, e Mancini vuole sempre vincere. Champions? Ricordate un anno fa dove eravamo? Si può essere ambiziosi, ma nel calcio basta poco per passare dalle stelle alle stalle. Non pensiamo a nulla, né Europa League o Champions League, pensiamo partita per partita. Potevamo farcela anche l’anno scorso a raggiungere l’Europa. Ora testa all’Inter: ci sono ancora 33 punti in palio, ma teniamo i piedi per terra. Il mio cuore? Adesso sta qua, alla Sampdoria. Di mercato parleremo a fine stagione. Spero di essermi fatto capire".