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L’Inter dunque torna a riassaporare l’Europa ma l’impresa non sarà assolutamente semplice. Il quinto posto è a 5 punti e sognare non costa nulla anche se, secondo la Gazzetta dello Sport, in caso di raggiungimento dell’Europa ci sarebbero almeno tre controindicazioni.
1) Il fair play finanziario. Come noto l’Uefa recapiterà il 5 maggio la multa per il rosso da 180 milioni, l’obbligo di riduzione della lista Uefa a 21 elementi e non i soliti 25, e l’obbligo di spendere sul mercato solo quanto guadagnato con le cessioni. Questa condizione però scatta soltanto in caso di qualificazione alle Coppe. Altrimenti l’Inter si vedrà congelati unicamente i premi dell’ultima Europa League e potrà «sforare» - ma con giudizio, pena un inasprimento delle sanzioni quando la squadra tornerà in Europa - per accontentare subito Mancini.
2) La seconda controindicazione riguarda proprio il tecnico e la pianificazione della prossima annata sportiva. Poter lavorare con un solo impegno a settimana aiuterebbe il lavoro sul campo e quindi l’opera di ricostruzione. Così come l’obbligo di «biginizzare» la preparazione per giocare a fine luglio il primo match ufficiale rischia di farsi sentire parecchio durante la stagione. Non disputare l’Europa League tra l’altro non toglierebbe appeal sui big nel mirino. Ad un Tourè, in soldoni, importa di più vedere un progetto che lo riporti nel suo giardino, la Champions, che avere subito i giovedì occupati dall’Europa League.
3) Terzo, ma non da meno, il fattore Asia. Al momento infatti l’estate nerazzurra prevede, dopo il ritiro a Riscone di Brunico (5-15 luglio) la partenza per Shanghai, il 18 luglio, dove tre giorni dopo è in programma l’amichevole di extra lusso contro il Bayern Monaco. Sempre in Cina, ma a Shenzhen, il 25 scatta invece con il derby contro il Milan la International Champions Cup, ricco torneo che vedrà poi l’Inter impegnata il 27 luglio a Guangzhou contro il Real Madrid. Peccato però che in caso di sesto posto i nerazzurri dovrebbero giocare l’andata del preliminare il 30 luglio (ritorno il 6 agosto). E a quel punto sarebbero costretti a un rientro precipitoso, col rischio di un gruppo «frullato» da fuso orario e cambio climatico. Il tutto per un «pacchetto asiatico» che potrebbe portare nelle casse nerazzurre fino a 3,5 milioni. Appena due milioni in meno di quanto ha fruttato la partecipazione all’ultima Europa League...
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