- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
in evidenza
«Quanto la società crede allo scudetto? Dirigenti e allenatori devono essere i primi a crederci». Giampaolo Montali non si nasconde. La vittoria della Roma sabato contro l'Inter e il pareggio di ieri sera del Milan contro la Lazio proiettano i giallorossi al secondo posto, in piena corsa per lo scudetto. «Nello sport gli artefici del successo sono i giocatori, ma dal lunedì al sabato ci sono altre persone che hanno responsabilità, che devono creare la mentalità vincente e il senso d'appartenenza -spiega il coordinatore e ottimizzatore delle risorse umane dell'area sportiva della Roma ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport'-. Queste persone devono essere le prime a credere nel progetto». I rischi in una piazza 'caldà come Roma, potrebbero provenire proprio dalle difficoltà nel gestire l'euforia di tutto l'ambiente che ruota intorno alla squadra.
«Io conosco la città, le radio locali, l'affetto e la grande passione -dice Montali-. È vero che negli ultimi 10 anni la Roma ha vinto un solo scudetto, ma la piazza, anche se molto calda, è abituata a lottare per i vertici. La squadra si dovrà isolare dal contesto esterno e conterà solo quello che faranno gli 11 in campo». La Roma si trova ora ad un solo punto di distacco dalla capolista Inter al termine di una grande serie di risultati positivi. L'inizio di stagione però, era stato segnato da momenti difficili e dure contestazioni da parte dei tifosi. «Appena sono arrivato alla Roma ho vissuto il lancio delle bombe carta a Trigoria alle 2 di notte, con i giocatori impauriti che volevano andare a casa -ricorda il dirigente romanista-. Devo fare i complimenti alla squadra, perchè in quei momenti difficili è rimasta lucida e si è comportata in modo molto professionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA