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Dal Corriere della Sera di oggi, Fabio Monti lancia un grido d'allarme e opera una disamina dettagliata circa la precaria salute della classe arbitrale italiana: «Gli arbitri stanno sbagliando molto e questo sta diventando un problema, perché la gravità degli errori denuncia un grado di impreparazione, che rischia di alterare la regolarità del campionato. La situazione sta precipitando e le società sono pesantemente insoddisfatte di quanto sta avvenendo, e che va molto al di là degli episodi di Juve-Inter. L’uso della moviola a bordocampo è tecnicamente impossibile, ma è evidente che la gestione della coppia Nicchi (presidente Aia) e Braschi (designatore della A) non garantisce un adeguato grado di preparazione a chi va in campo. Tre ragioni aiutano a capire che cosa sta succedendo.1. Si va sempre in campo: da arbitro centrale, da arbitro di porta o da quarto uomo. A tutti sono stati garantiti guadagni adeguati a chi è professionista (150.000 euro all’anno a salire) e allora bisogna impiegarli, anche dopo errori importanti. Il concetto di un arbitro che riparte dalla serie B dopo un paio di turni di stop per un errore grave è tramontato. Tre giorni dopo Catania-Juve, Gervasoni era già in campo come arbitro d’area di Cagliari-Siena e due giorni fa era a Siena- Genoa. E questo anche perché con gli arbitri d’area gli impegni sono aumentati, mentre è rimasto invariato l’organico della serie A: 21 fischietti, salvo estemporanee integrazioni.2. Pensando di dividere le responsabilità, l’esatto contrario dello spirito arbitrale, Nicchi ha immediatamente dato il via libera agli arbitri d’area. Ma l’ha fatto in modo confuso, senza procedere ad un’adeguata preparazione tecnica della «squadra», con specifica assegnazione dei ruoli. La novità dei due giudici ha dato risultati ottimi a Euro 2012, perché, oltre al collaudo nelle coppe europee. C'è il caos, perché tutti fanno tutto, con arbitri internazionali che finiscono sulla linea di porta e sovrastano nelle decisioni l’arbitro centrale (vedi Rizzoli).3. Anche se nessuno è pronto a riconoscerlo, è evidente che Nicchi, urlante in Consiglio federale, nel tentativo (riuscito) di salvare il posto nel governo della Figc, ha inciso su alcune designazioni in questi primi due mesi e mezzo di attività, anche perché è aperta la campagna elettorale, che porterà alle elezioni di sabato (lotta dura fra Nicchi, che punta alla riconferma e Boggi, che ha denunciato anche episodi inquietanti). Di certo l’insistenza con la quale Nicchi e Braschi hanno parlato di semplici errori, ma di una squadra con grandissimi arbitri non aiuta i fischietti e nemmeno gli assistenti a crescere e a migliorare. E soprattutto è sparita la rigida preparazione sul campo dei tempi di Collina».
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