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L'ex giocatrice e allenatrice della nazionale femminile di calcio Carolina Morace, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, dice la sua sul nuovo tecnico dell'Inter Stramaccioni: "Bravo Andrea Stramaccioni, degno rappresentante della categoria di giovani allenatori preparati, composti e, con un minimo, di cultura. Si dirà che è troppo presto per giudicare l’operato del nuovo tecnico e sono d’accordo.Ma possiamo fare delle osservazioni sulla prima partita del neo allenatore interista. Cerchiamo di capire i principi che regolano la sua filosofia di gioco. Innanzitutto ciò che colpisce è lo spostamento deciso e perentorio del baricentro della squadra nella metà campo avversaria. Stramaccioni vuole recuperare la palla in zona di attacco e lo fa attaccando il portatore e chiudendo tutti i possibili appoggi. Il furore della pressione individuale sul portatore di palla è seguito dal pressing sugli appoggi vicini. Questa è la prima novità dell’Inter guidata dal tecnico romano.Il 4-3-3 di Stramaccioni prevede, molto chiaramente, la superiorità numerica e l’imprevedibilità sulle fasce ed è lì che, al suo esordio, il tecnico nerazzurro vuol fare male. Ed è ancora da lì che nasce il primo gol di Milito. In cinque allenamenti non si può fare molto, quando si prende una squadra in corsa noi tecnici ci troviamo di fronte a delle scelte: iniziare a trasmettere la nostra filosofia di gioco con la fase difensiva o con la fase offensiva? Il tecnico ha optato per la seconda perché è un vincente preparato, inespertomacon grande personalità. Possesso palla decisamente più fluido ed efficace che nel passato grazie alla vicinanza tra i giocatori sempre pronti allo scarico del compagno. Il tridente d’attacco parte più stretto per cercare palla sulle fasce, e, quando viene perso il possesso palla, la transizione negativa è aggressiva, rabbiosa. Il giocatore più vicino alla palla cerca subito di riconquistarla. E’ fondamentale non regalare metri e campo agli avversari. Non mi è piaciuta ed a mio avviso va rivista, la staticità degli attaccanti nelle loro posizioni iniziali, senza intercambiabilità di ruoli. L’esperienza insegnerà al giovane tecnico che il dinamismo dei grandi campioni è sempre un problema per gli avversari che non trovano alcun punto di riferimento. Se deciderà di giocare con gli attaccanti che ruotano nelle loro posizioni andrà tra i giocatori nell’attaccare gli spazi, nei tempi giusti di smarcamento, potrà spingerlo ad impiegare Pazzini, lottatore ma anche goleador e uomo assist. Il tecnico mi è anche piaciuto nella gestione della gara e nei cambi effettuati. Stramaccioni ha visto che qualcosa non andava nella prestazione di Stankovic, troppo in linea con i due centrocampisti interni e non ha pensato due volte a mettere Cambiasso davanti alla difesa. La fase difensiva va ovviamente rivista. Ora la parola passa a Moratti. Un presidente capace deve riconoscere le potenzialità di un tecnico, senza guardare la carta d’identità. Stramaccioni non potrebbe essere l’allenatore giusto per la costruzione dell’Inter del futuro?"
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