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Balotelli - Inter: purtroppo il nodo non sembra sciogliersi. Dopo una mattinata illusoria, nella quale il numero 45 aveva chiesto "scusa a tutti" riconoscendo un comportamento al limite della tollerabilità, l'entusiasmo è stato spento da una lettera della Curva Nord dalla quale risulta limpida e chiara la frattura tra tifoseria e giocatore. Facchetti disse: "Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza", ma Balotelli ,lanciando via la maglia in segno di protesta, ha provveduto a far capire a tutti che il suo pensiero non è quello della nostra bandiera.
Il presidente Moratti è un uomo dalla sensibilità acuta, per questo oggi pomeriggio ha deciso di avere un colloquio direttamente con il giocatore per capire gli umori dello spogliatoio nerazzurro. Il ragazzo ha parlato di "mesi difficili" e di certo degli ulteriori fischi domani non possono arrecargli nessun beneficio. La situazione in qualche modo dovrà essere sanata, ma l'idea di evitare lo scontro diretto tra tifosi e giocatore sembra essere la migliore delle soluzioni auspicabili per il momento.
L'Inter ha da affrontare delle partite fondamentali per il suo cammino in campionato e in Champions League. Moratti sà meglio di chiunque altro, che un gruppo unito è altrettanto fondamentale per affrontare serenamente queste partite. In questo modo, grazie all'allontanamento e alla non presenza di Balotelli a San Siro, il gruppo dovrà pensare soltanto ai propri avversari in campo e non a quelli sugli spalti.
Il presidente fa cosi valere il detto: "l'unione fa la forza" e dimostra ancora una volta di agire in modo saggio per il bene della Sua Inter e del Suo giocatore, rimandando le accuse di Raiola (società definita anormale n.d.r.) al mittente.
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