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«Dobbiamo ripartire con quello che abbiamo, un gruppo che ha fatto bene. C'è un allenatore diverso, che ha magari visioni leggermente diverse dal precedente, ma che cerca di preservare il buono. Da lì si riparte, dalle vere necessità che può avere questa squadra. Poi ti puoi consentire lo sfizio del giovane. Non devi cercare la stella ma un giocatore funzionale, l'orologio deve girare così»: Massimo Moratti, presidente dell'Inter, in una intervista esclusiva a CalcioMercato in onda questa sera su SkySport1, parla della prossima stagione e soprattutto del nuovo allenatore Rafa Benitez, spiegando che l'ipotesi di Fabio Capello è durata appena un week-end. «Benitez - dice Moratti - era fra gli allenatori quello che aveva un'esperienza internazionale di un certo tipo, di lui mi avevano parlato molto bene e siamo andati diretti. Abbiamo anche valutato delle alternative, perchè la scelta era difficile. Benitez è molto professionale, lavora moltissimo, ha degli schemi di lavoro simili a Mourinho, di studiarsi la partita, l'avversario. E 'garanzia di serietà e, spero, di buoni risultati. Umanamente è educato, cortese, affabile, non pressante, anche quando si parla di acquisti. Mourinho lo è stato solo per Quaresma, poi non è andata bene e si è ritirato un pò in seguito. Ho sempre cercato di accontentare tutti, ma questo ha portato alla dispendiosità di cui si parlava». «Non volevo - ribadisce - uno che imitasse Mourinho o si mettesse in concorrenza con lui da un punto di vista caratteriale, anche perchè sarebbe stata dura. Benitez è totalmente diverso dal punto di vista caratteriale. Quella di Capello, spiega il presidente, »è stata un'ipotesi reale che è durata due giorni e mezzo, il tempo di un week end, saltata il lunedì, non è stato in concorrenza con Benitez, è stato qualcosa di realizzabile, ma che poi non era in realtà realizzabile. Lì non ho toccato niente, è arrivata una domanda che si è ritirata da sola. Infine, su Mourinho: «Il risultato te lo porta e poi è divertente vivere così al limite, non è una cosa negativa, a me non ha logorato per niente. Mourinho aveva un impatto aggressivo, anche Herrera si divertiva molto, ma i tempi erano diversi anche nella risposta dei media».
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