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Mourinho: “L’anno scorso l’Inter non era la più forte d’Europa, ma…”

Eva A. Provenzano

‘Per fortuna non sono modesto’. Perché un Mourinho umile non sarebbe credibile, non sarebbe lui. Josè parla del suo passato da allenatore all’Inter, di come dare ad una squadra una mentalità vincente serva molto più di...

'Per fortuna non sono modesto'. Perché un Mourinho umile non sarebbe credibile, non sarebbe lui. Josè parla del suo passato da allenatore all'Inter, di come dare ad una squadra una mentalità vincente serva molto più di polmoni e piedi buoni. Perché in fondo è esattamente questo che vuole dire nell'intervista rilasciata a France Football.

"Quando arrivai a Milano - confessa lo Special One - pensai di costruire una squadra dai due volti una per vincere lo scudetto e l'altra per provare a vincere la Champions League. In Italia sapevo di avere la squadra migliore del campionato e quindi là si doveva vincere senza nessuna scusa. Invece per quanto riguarda la Champions, tra i miei giocatori all'Inter ce n'erano alcuni che se non avessero vinto quella coppa lì non l'avrebbero vinta più. Se prendi Zanetti, 37 anni, Materazzi, 37, Cordoba, 34, Toldo, 38, Samuel, era probabilmente la loro ultima occasione. Sono fiero che abbiano realizzato questo sogno".

Un sogno cominciato quasi in sordina: "In Europa la mia squadra non era certo la più forte se paragonata a Barcellona, Real, Bayern, Manchester e Chelsea. Noi all'inizio potevamo solo dire, proviamoci".

E invece... "Abbiamo trasformato - confessa Mou - il proviamo in la vinceremo. E l'abbiamo vinta".

Per davvero.