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Mancava a tutti noi, mancavano le sue conferenze al vetriolo, mancavano le sue prese di posizioni, mancava Josè Mourihno, battagliero come non mai, che alla vigilia della finale di Coppa Italia, torna tuonare sui presunti favori da parte della Lazio domenica: "Non chiedo rispetto. Esigo rispetto per la mia squadra. Abbiamo rischiato Snejider che non giocjherà domani. Abbiamo perso Lucio, che non giocherà domani. Abbiamo messo tutto in campo. È una vergogna rubare. Chi ha la fortuna di nascere in una culla d'oro, deve rispettare chi lavora. Il mio staff ed io siamo arrivati qui lottando per tutta la vita. Se l'Inter arriva in finale di Coppa Italia, finale di Champions e a lottare per il campionato. Esigo rispetto. Alla signora, alla dottoressa, dico di rispettare la mia squadra». Il riferimento alla presidentessa della Roma è molto diretto, come al solito del resto.
Il Vate si sofferma sulla possibilità di concludere la stagione a zeru tituli, termine da lui coniato e oggi più che mai utilizzato dall'immaginario collettivo: "Zero titoli non sarrebbe un dramma se lotti fino alla fine in tutte le competizioni. E' un'altra storia se finisci quinto a 30 punti dalla prima. Ora non possiamo fare una scelta, non possiamo risparmiare giocatori: restano quattro partite che sono tutte importanti. Se vinciamo tre titoli è storico, due o uno è bello, se non ne vinciamo non è una vergogna. Giochiamo ogni tre giorni mentre altri sono in vacanza e, ironia del destino, il calcio italiano spera che vinciamo la coppa per mantenere il ranking Uefa"
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