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Che sono diversi gli interisti se ne sono accorti subito. Josè Mourinho e Rafael Benitez: il passato e il presente nerazzurri. Ieri lo Special One non le ha mandate a dire al buon Rafa: "Non può certo vincere più di me", è stata la frase ad effetto della giornata. Le ruggini tra i due non sono così recenti, ma cominciano nell'estate 2004. L'allenatore spagnolo era sulla panchina del Liverpool, Mou su quella del Chelsea: nella semifinale di Champions League 2004-05 un goal fantasma di Luis Garcia, scatenò il primo inevitabile botta e risposta tra i due tecnici. Un anno dopo lo specialone dopo la semifinale di Fa Cup dicharò: "Loro hanno vinto ma perché sono fortunati. A volte i più bravi e i più meritevoli perdono. Non meritano certo la finale". La risposta di Benitez arrivò prontamente: "Evidentemente Mourinho è nervoso perché il suo club ha speso tantissimo e si sente sotto pressione: da quando è arrivato Abramovich, il Chelsea è diventato fortissimo, ma...". Nell'aprile 2007 il Liverpool stava mettendo in atto un turnover in campionato per preservare i suoi campioni per la Champions. E Mourinho disse: "I grandi club non si concentrano su un solo obiettivo, ma cercano di vincere tutto. Solo chi non è un grande fa certi calcoli e non si impegna su più fronti. La riprova è da quando sono arrivato io, il Chelsea ha fatto una sessantina di punti in più rispetto al Liverpool". Un pugno accompagnato dall'ennesima punzecchiatura sul comportamento di Benitez, che avrebbe detto ai giocatori di provocare Drogba, diffidato, nell'andata della semifinale di Champions, ma Rafa rispedì l'accusa al mittente: "Eravamo buoni amici finchè il Liverpool non ha cominciato a vincere". Ieri l'allenatore, che con l'Inter ha fatto la storia, ha ribadito i suoi meriti. A Benitez toccherà smentirlo. Con i fatti.
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