- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
in evidenza
Gianni Mura, giornalista de la Repubblica, ha espresso la sua opinione in merito alla partita di Supercoppa di ieri sera.Egli è (giustamente, ndr) convinto che "certe sfide, certe coppe importanti bisognerebbe vietarle per regolamento, nella prima metà di agosto".
Secondo il giornalista la nuova stagione è ripartita così come si era conclusa la precedente, ha proseguito infatti sostenendo che "per quello che s'è visto, la stagione riparte sotto lo stesso segno di quella precedente. Il Milan è più forte, è più squadra, l'Inter invece è già all'inseguimento e non sempre è facile tenere la ruota quando dalla panchina avversaria si alza Pato e dalla tua Faraoni, che Gasperini ha buttato nella fornace in mancanza di alternative".
"Gasperini - continua Mura - è stato bravo e lucido nel mandare in campo una squadra pensata per vincere la sfida, o almeno provarci, ma poco vicina alle sue predilezioni tattiche. Il 3-5-1-1 ha funzionato per quasi tutto il primo tempo, fino al palo di Ibrahimovic. Allegri ha dato l'impressione di capirci ben poco inizialmente, ma in realtà aveva capito tutto: il basso rendimento del Milan non era dovuto alle latitanze di singoli giocatori, ma era collettivo. Si è trattato di una specie di bella addormentata da svegliare nell'intervallo, con le buone maniere o con le cattive. E in effetti il Milan si è svegliato. L'Inter, poi, ha rinunciato al suo modulo e la squadra rossonera ha ribaltato facilmente la situazione in una decina di minuti".
Sulle proteste nerazzurre in occasione del gol del pareggio ha aggiunto il giornalista: "in effetti Boateng spinge lontano Stankovic, ma nella velocità dell'azione l'arbitro poteva anche pensare a un'entrata normale, spalla contro spalla".
Per quanto riguarda il mercato, invece, Mura sottolinea che al Milan, esagerando, manca soltanto un tassello, all'Inter vista ieri, al contrario, mancano diversi ritocchi: "il Milan è già una squadra, tra campo e panchina, con un solo tassello da riempire sul mercato, mentre l'Inter a questo mercato, che riguarda i pezzi più grossi (Sneijder, Eto'o) è ancora strettamente legata. Bisogna vedere quali saranno le prossime strategie: l'arrivo di Tevez, che molti danno già per certo, non mi sembra determinante. Se parte Sneijder, è quella la zona di campo in cui servono acquisti.In più, mentre Allegri è arrivato, si è integrato, ha vinto, all'Inter c'è un tecnico nuovo che i giocatori sembrano seguire, ma anche qui è presto per dare giudizi".
In conclusione, ultima battuta sulla difesa a 3 su cui lavora Gasperini: "si ha l'impressione che la difesa a 3, per le caratteristiche dei nerazzurri, possa funzionare solo dopo lunghi collaudi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA