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Mura: “Un gol e l’Inter si sgonfia. Lo staff medico poi…”

Lorenzo Roca

Dalle pagine di Repubblica Gianni Mura commenta la nuova sconfitta dell’Inter: «Continua l’inabissarsi dell’Inter. Fatta una croce sulla speranza di Champions, non le resta che aggrapparsi al ritorno di mercoledì, in Coppa Italia, con...

Dalle pagine di Repubblica Gianni Mura commenta la nuova sconfitta dell'Inter: «Continua l’inabissarsi dell’Inter. Fatta una croce sulla speranza di Champions, non le resta che aggrapparsi al ritorno di mercoledì, in Coppa Italia, con la Roma. Avanti, cioè indietro, di questo passo, con la dodicesima sconfitta in 32 gare, anche l’Europa League rischia di ritrovarsi con una croce sopra. Anche a Trieste fa discutere un rigore molto dubbio, per non dire inesistente. Esiste nella volontà di Pinilla di andare a cercare una gamba di Silvestre, non il contrario. Non è tutto lì, anche perché era ben più da rigore un intervento di Kuzmanovic sullo scatenato Ibarbo. Quindi, scartiamo i discorsi su malafede, buonafede, persecuzioni eccetera.

Sarà anche una stagione maledetta, come ha esclamato Stramaccioni: vedi palo di Cambiasso. Ma contro un Cagliari quasi senza tifosi, che inizialmente non ha in campo Sau né Pinilla, che quasi subito perde Cossu, qualcosa di più si doveva fare. Raschiando il fondo della botte, Stramaccioni nel finale ha spedito Samuel a fare il centravanti, come già fece con Ranocchia. Gli infortuni, d’accordo: tanti, troppi. C’è molto da rivedere nel settore sanitario dell’Inter, se un giocatore dato per recuperato, Nagatomo, torna a farsi male dopo pochi minuti. L’insicurezza non è una buona compagna di strada.

Come incassa un gol, l’Inter si sgonfia, si rassegna, attende la prossima mazzata. Eppure, a differenza del Milan era partita col passo giusto. Solo che il Milan col tempo s’è ritrovato e l’Inter s’è smarrita. Si possono ancora definire ottimi alcuni acquisti estivi (Handanovic, Palacio), e buoni altri (Guarin, Juan Jesus) ma il mercato di riparazione è stato del tutto inconcludente. Sapendo dello scarso numero di punte, era il caso di mandare Livaja a Bergamo e di prendersi Schelotto? Non credo. E non c’è un ragazzo sveglio, nella squadra Primavera, che possa fare il centravanti meglio di Samuel o di Ranocchia? Le domande possono essere tante, la realtà una sola: è una stagione da dimenticare e ricostruire non sarà facile».