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PEDULLA’ DURISSIMO: “LIPPI LA SMETTA DI INFAMARE L’INTER. E’ IL MASSIMO DELLA VOLGARITA'”. E SU BALO, FABREGAS E COUTINHO…

Daniele Mari

Ecco l’editoriale, durissimo, di Alfredo Pedullà sulle parole di Lippi nei confronti dell’Inter, a suo dire “non rappresentativa del calcio italiano”: Verrebbe voglia di rispondergli come il nostro amico ha fatto nei...

Ecco l'editoriale, durissimo, di Alfredo Pedullà sulle parole di Lippi nei confronti dell'Inter, a suo dire "non rappresentativa del calcio italiano":

Verrebbe voglia di rispondergli come il nostro amico ha fatto nei riguardi di Cassano, con la solita classe (?) ed eleganza (?). Sto parlando di Marcello Lippi, un uomo solo al comando della solita brutta storia: figli e figliastri. Parlando di don Antonio, Lippi ha detto: Cassano chi? Parlando del bel Marcello si potrebbe dire: Lippi chi? Come se non bastasse tutto il resto (recentemente ha detto "vergognatevi" ai tifosi di Parma, ha fatto le convocazioni dimenticando i criteri del campionato, la minima meritocrazia eccetera), adesso si è messo a puntare l'Inter. Che non ci fosse grossa simpatia, non avevamo dubbi. Ma che il Commissario Tecnico debba addirittura dire che l'Inter non è espressione del calcio italiano, è il massimo della volgarità. E' intervenuto anche il presidente Abete, ho detto tutto. E ultimamente Abete è intervenuto fin troppo volte, siamo davvero oltre i limiti. Lippi va a cena con Blanc (presidente della Juve, ingaggio da oltre due milioni), consiglia gli acquisti e parla come se fosse un allenatore a spasso. Decide di andare a far visita alle squadre e dove va? A Vinovo, a Milanello e a Castelvolturno? E nel ritiro del Palermo perché no? E in quello del Cagliari? E nel quartier generale della Sampdoria? E a Pegli? Ce la farà a completare il giro entro un paio di mesi? Dubito.

Non contento, il signor Lippi sputa veleno nei riguardi dell'Inter, definendola non rappresentante del calcio italiano. Materazzi è nato in Venezuela, Santon in Danimarca, Toldom in Giamaica. Mr Moratten è un imprenditore finlandese. E anche se lo fosse l'Inter è l'Inter, marchio italiano doc. Dna garantito, ma non facciamo sorridere. La smetta Lippi di offendere, deve essere super partes: ho letto qualche editoriale sull'argomento, non gli editoriali che avrei voluto leggere, nel senso che qualche quotidiano se n'è lavato le mani, premio Ponzio Pilato alla carriera. Tiferemo Italia a squarciagola, spereremo nel bis del 2006, ma di questo Lippi non se ne può più. Una domanda per chiudere: ha pensato bene se è davvero il caso di convocare Cannavaro e Grosso dopo le ultime disavventure? E' una situazione che tutela la meritocrazia espressa dal campionato? La ritiene una cosa buona e giusta, perché non ne parliamo anziché infamare l'Inter, indirettamente il calcio italiano e anche quei club che non meritano una visita soltanto perché troppo distanti dalla residenza viareggina. Scusatemi, ho un vuoto di memoria: potete dirmi chi è l'attuale manager di Chiellini (giustamente) pilastro azzurro?

Se la Juve non andrà in Champions League (domani tappa di straordinaria importanza a Napoli) prevedo un ribaltone senza precedenti. Anche il più impronosticabile oggi. Bettega dice di avere le idee chiare sul futuro, intanto bisognerebbe avere le idee più chiare sull'uomo mercato in grado di ripartire e di cancellare i disastri. Non può essere Secco, dopo i danni commessi. Nell'entourage non può esserci Renzo Castagnini, mister "io fo" ma poi mai fa, sondato all'Atalanta (possibile erede di Osti) nelle ultime ore. Il problema è proprio questo: sono ore calde, ma Bettega deve essere affiancato dall'uomo nuovo che possa scegliere l'allenatore e quindi il progetto. Percentuali di conferma (oggi, sottolineo oggi) di molti presunti intoccabili: Cannavaro 0%; Grosso 5%, Melo 35% (Inghilterra), Amauri 35% (Inghilterra, oppure piccola possibilità Palermo se andasse in Champions), Diego 50% (mistero abbastanza fitto, per me sarebbe un errore privarsene dopo non avergli mai trovato una posizione), Poulsen 40%, Camoranesi 30%, Trezeguet 20%. Come si può notare stiamo parlando di una rivoluzione con pochi precedenti: potremmo aggiungere Buffon, se arrivasse un'offerta precisa e magari sontuosa. Inutile fare troppi nomi in entrata, fantamercato, se prima non si scioglie la doppia matassa: dirigenza competente che sceglie l'allenatore. Domanda al signor Blanc: ma 2 milioni e passa di ingaggio non sono troppi in rapporto a quanto prodotto? Rispondete voi.

Come anticipato, l'Inter si prepara a mantenere il controllo sia di Ranocchia che di Bonucci. La situazione è ancora fluida, però ci sta che Ranocchia possa restare al Genoa, recuperare bene dall'infortunio, giocare e poi vestire il nerazzurro. Mentre per Ranocchia l'idea – se lo riscattasse il Genoa – sarebbe quella di farlo entrare in trattative importanti senza perderne il controllo. A meno che non arrivi la proposta milionaria dall'estero che ti fa rivisitare i piani. L'Inter ha continuato a scandagliare il Brasile: non mi meraviglierei se partisse Maicon (Realo City) e se Mourinho andasse in caso di conquista della Champions (al Real con Maicon?). Un grande centrocampista come il pane, la tendenza sarà sempre questa, con Fabregas che piace da morire da sempre (più accessibile di Gerrard), un difensore come Fernandes nel mirino (anche se il Gremio gioca al rialzo: ora chiede 15 milioni), tante altre cose da definire. Per esempio il caso Balotelli: Moratti interverrà ma con Mourinho ancora al timone potrebbero esserci pochi margini per ricomporre. Se Balotelli andasse, per esempio all'Arsenal nell'operazione Fabregas, siamo convinti che non provocherebbe rimpianti come nel caso recente di Ibrahimovic al Barcellona? Occhio a Coutinho, prossimamente in arrivo su questi schermi: ha tutto per fare una gran bella figura dalle parti della Pinetina e non solo. Coutinho resta o parte in prestito (Chievo e Parma in lizza), una storia da definire.