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Petrucci a tutto tondo. Il presidente del Coni rilascia un'intervista in esclusiva al Corriere della Sera e torna sul conflitto tra Federazione e Lega. "E' una cosa fisiologica - dice- ci sono interessi diversi, la Lega è la Confindustria del pallone, la Federcalcio deve occuparsi di tutto il calcio. Ovvio dopo un Mondiale così deludente il conflitto sia esasperato. In tanti vorrebbero la testa di Abete, ma ora sta solo cercando di correre ai ripari cercando di limitare gli extracomunitari. Mette mano ai problemi e succede il finimondo: è strano". Poi parla delle società e dei presidenti: "Io li rispetto, perché investono i loro soldi, ma non capisco perché continuano a parlare di aumenti dei ricavi, ma non di diminuizione dei costi. Si impari, per esempio, da Moratti, ma anche da Berlusconi. Attualmente sono l'esempio da seguire - sostiene - perché sono riusciti a ripianare situazioni economiche pesanti. Quelli che sbraitano di più sono altri. Mi sorprende qualche dirigente urlante e contestatore: se si va a vedere come gestiscono squadre e società c'è da mettersi le mani nei capelli".
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