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Il presidente dell'Uefa Michel Platini risponde alle annose domande sul fairplay finanziario spiegando cosa succederà in futuro. Questa è l’ultima stagione pre fairplay finanziario, sicuro che gli sceicchi si metteranno in linea con i parametri?«Sanno da quattro anni come stanno le cose».Non teme qualche trucco per tappare le falle? Certo, come noi per non pagare le tasse. Farà parte del gioco, se c’è la polizia è perché ci sono i ladri. Vedrete club che dribbleranno le regole come un numero dieci. Nomi? Non ne faccio, sennò si parla sempre dei soliti».Platini è tenero con il Psg perché il figlio lavora con gli sceicchi: possibile?«La società per cui lavora mio figlio, è vero, è partecipata dagli sceicchi, ma lui si occupa di abbigliamento sportivo, con il Psg non c’entra nulla. E allora se mia figlia aprisse un kebab, io dovrei stare attento alla Turchia? Poi guardate, il Psg fa oggi quello che Moratti e Berlusconi hanno fatto per anni. si lamenta del fairplay solo chi non vince».Altra ferita: le scommesse. Sorpreso dall’Italia?«È la natura umana, guardate la pallamano francese. La vostra polizia però ha lavorato molto bene, siete all’avanguardia».Farina in Inghilterra: una sconfitta per il calcio italiano?«Sì, è mancato il coraggio di trovargli un posto. Lui ha dato un segnale, deve essere il calcio dall’interno a cambiare le regole».E quel sogno di consegnare la Champions alla sua Juve?«Resiste. Se non mettono limiti ai miei mandati, però».
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