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Processo per diffamazione Facchetti: Moggi rischia la condanna. La sentenza…

Non ha fatto in tempo ad uscire da un tribunale con una condanna caduta in prescrizione che subito si è dovuto presentare di fronte ad un’altra Corte. Luciano Moggi rischia infatti una condanna nel processo per diffamazione a Giacinto...

Sabine Bertagna

Non ha fatto in tempo ad uscire da un tribunale con una condanna caduta in prescrizione che subito si è dovuto presentare di fronte ad un'altra Corte. Luciano Moggi rischia infatti una condanna nel processo per diffamazione a Giacinto Facchetti, nell'ambito del quale il pm Elio Ramindini ha chiesto per l'ex dg bianconero una multa di diecimila euro. Moggi è stato querelato dal figlio di Giacinto, Gianfelice Facchetti, per aver espresso nel corso di una trasmissione di Sportitalia il concetto che l'ex presidente nerazzurro operava per avere favori in cambio degli arbitri.

Il Giornale riporta nella versione online che "nella sua requisitoria il pm ha accusato Moggi di "premeditazione" nel diffamare Facchetti, sulla cui limpida figura Ramondini si è soffermato a lungo citando anche un libro di Luigi Garlando. Poi l'accusa ha ricordato che anche se Moggi alla fine se l'è cavata con la prescrizione, nella sentenza diventata definitiva la scorsa settimana è stata riconosciuta "senza alcun dubbio la sussistenza dell'associazione" di cui Moggi faceva parte e la "gravissima intrusione in ambito federale di soggetti ad esso estranei come appunto il Moggi che proprio perché appartenenti alla dirigenza di squadre di calcio non avrebbero dovuto tenere contatti così frequenti e di tenore così influenti". Ramondini ha ricordato come Moggi avesse consegnato al designatore arbitrale Paolo Bergamo delle SIM telefoniche estere per poter conversare al riparo da orecchi indiscreti. Ramondini ha accusato Moggi di avere riprodotto anche durante questo processo la "tecnica diffamatoria" già manifestata nella intervista contro Facchetti, cercando di "mettere nel calderone" anche il presidente nerazzurro: "così fan tutti: tutti colpevoli nessun colpevole". Affermazioni che davanti alle telecamere Moggi avrebbe fatto "con tono di sufficienza e provocatorio".

La sentenza è attesa per il 15 luglio. Esattamente tre giorni prima del compleanno di Giacinto.