Roberto Mancini ha chiesto rinforzi a partire dalla difesa, reparto spesso sotto accusa nel corso della passata stagione. Per risolvere i problemi o almeno per cercare di farlo, sono stati ingaggiati Miranda e Murillo, ma la faccenda non turba Andrea Ranocchia, convinto di riuscire ugualmente a ritagliarsi il proprio spazio. Ecco le parole che il numero 23 ha rilasciato ai microfoni della Gazzetta dello Sport:Le prime battute di Andrea Ranocchia sono proprio in relazione ai due nuovi arrivi in difesa: Miranda e Murillo, che ogni domenica potrebbero insidiarlo alla corsa per una maglia da titolare. Una cosa normale secondo il capitano, soprattutto se ti trovi in una squadra come l’Inter, dove è normale che ci sia tanta concorrenza:"Murillo mi ha fatto un’ottima impressione, è uno tosto. Dopo la Copa America si è anche tagliato le vacanze e l’ambientamento è stato rapidissimo. Grande il suo esordio contro il Bayern, peccato per il problema al polpaccio, ma è roba da poco. Jeison ha immediatamente mostrato carisma e personalità andando al faccia a faccia con Lewandowski. É giovane, ma titolare nella Colombia. Le critiche sulla mancanza di personalità mi scivolano addosso. Anche Miranda è un grande acquisto. Bisognerà lottare per una maglia da titolare, nelle grandi squadre è giusto che sia così".Il discorso volge immediatamente alla gara persa contro il Bayern e alla prossima amichevole col Milan. La sconfitta contro i tedeschi, come giusto che sia, non turba l’ambiente, ma viene vissuta come una tappa della preparazione utile alla crescita. Pochissimi dubbi anche in relazione alla gara contro il Milan: contro i rossoneri non è mai amichevole:"La gara contro il Bayern è un ottimo test nel nostro percorso di crescita. Chiaro che se commetti anche un solo errore contro queste squadre alla fine ti puniscono. Con il Milan è sempre derby, anche se si tratta di una gara amichevole. Saranno tra gli avversari da temere e batterli dà sempre una soddisfazione particolare. Fa impressione vedere le milanesi fuori dalle coppe, ma anche il calcio è fatto di cicli ed entrambi i club stanno lavorando bene”.Tantissimi i punti che lo scorso anno hanno separato l’Inter dalla Juventus, un gap che la società di corso Vittorio Emanuele deve assolutamente colmare per tornare a lottare per i vertici. Ranocchia è certo che alla fine le partenze di Pirlo, Vidal e Tevez possano influire negativamente sul gruppo juventino, che si troverà a dover sostituire tre campioni di sicuro affidamento. Compito sempre abbastanza complicato:"Hanno perso tre giocatori importanti: Pirlo, Vidal e Tevez. Tutti difficilmente rimpiazzabili, malgrado sia arrivata gente forte. Non so dire se sarà una Juve meno forte, ma è possibile che il gap si sia ridotto. Queste però sono parole, poi bisogna vedere i fatti”.I problemi difensivi della passata stagione sono ancora un fresco ricordo nella memoria di tutti. Andrea Ranocchia viene stuzzicato anche su questo argomento, ma l’ex Bari e Genoa chiarisce con precisione che la fase difensiva è un compito che spetta a tutti, soprattutto se si vuol fare il salto di qualità."In Serie A vince quasi sempre chi subisce meno reti. Avere fondamenta solide è importante. In ritiro abbiamo lavorato molto sulla fase difensiva e non solo sui quattro difensori. Per il salto di qualità bisogna sapersi difendere in undici". Non poteva mancare la domanda sul super acquisto della stagione: Geoffrey Kondogbia. Ranocchia ne riconosce meriti e qualità, ma da buon compagno di squadra gli scarica di dosso tutte le pressioni che un trasferimento così costoso potrebbe infliggergli:"Geoffrey mi piace: poche parole e molti fatti. Dobbiamo essere tutti così. Poi è soprattutto un giocatore di talento e in campo si farà sentire, ma non ci si aspetti che a 22 anni risolva le partite da solo”.Ranocchia scende in campo anche per difendere il giovanissimo Federico Dimarco, bersaglio di dure e ingiuste critiche dopo la non ottima prestazione offerta contro il Bayern Monaco:"Federico non ha ancora compiuto 18 anni, aveva di fronte il Bayern e un avversario incredibile come Douglas Costa. Ha un po’ sofferto, ma anche fatto cose buone quando spingeva. Purtroppo non mi stupisco che in Italia si critichi un giovane, anche se poi ci si lamenta che non trovano spazio". La Champions, come giusto che sia, continua ad essere l’argomento centrale del progetto di sviluppo nerazzurro, ma a differenza degli anni scorsi, Ranocchia preferisce non voler amplificare troppo il discorso, preferendo i fatti alle tante parole:"Se vuoi vincere devi convivere con la pressione. L’obiettivo Champions dobbiamo porcelo, ma all’interno dello spogliatoio e senza proclami". Una battuta anche sul tecnico, che quest’anno può costruire e programmare secondo le sue esigenze. Dettaglio fondamentale per Andrea Ranocchia:"Mancini è carichissimo. Può scegliere i giocatori in base alle proprie esigenze, programmare il lavoro tattico dall’inizio. Queste cose fanno la differenza". La chiusura è dedicata alla maglia da titolare e alla fascia. Due questioni che non intaccano la serenità del difensore:"Ogni estate sono fuori dall’undici titolare, poi gioco io. Bisogna dimostrare in campo ed io esco sempre con la maglietta sudata, dò tutto per questi colori. Del discorso fascia si parla solo tra i media, nessuno in società ne ha fatto cenno. Sono serenissimo e lo resterei anche senza fascia”.
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Ranocchia: “CL? Si, ma no proclami. Murillo che impressione. Fascia? Resto anche…”
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