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Sicuramente uno dei rimpianti più grandi dei tifosi nerazzuri, Roberto Carlos – terzino brasiliano che all’Inter durò pochissimo – si confida con una televisione brasiliana: “"A Milano sono stato molto bene, l'altro giorno stavo cenando a Istanbul in un ristorante italiano e alcuni tifosi dell'Inter mi hanno riconosciuto e mi hanno chiesto perchè lasciai la squadra nerazzurra. Io ho detto 'meno male che me ne sono andato, altrimenti non avrei giocato per dodici anni con il Real Madrid.
RICORDI - E' stato bello giocare per l'Inter - ha detto ancora Roberto Carlos - Il mio primo goal in nerazzurro fu contro il Como, il primo in Serie A fu contro il Torino. Poi tutti quei derby accesissimi col Milan sono delle cose indelebili. Dicono che sono stato poco all'Inter ed è vero. Ma io non volevo perdere il posto in Nazionale. Mancava poco alla Copa America e Roy Hodgson (allora allenatore dell'Inter, ndr) mi schierava continuamente come attaccante esterno; io non posso essere una punta, perchè sono alto 1,50
COPPA AMERICA - "La Copa America era dietro l'angolo, io volevo esserci a tutti i costi e pensai che non sarei stato convocato se avessi continuato a essere impiegato come attaccante. Allora la Serie A era popolarissima in Brasile e tutti guardavano le partite del campionato italiano in televisione. Anche mia madre a un certo punto mi chiamò e mi disse: 'Perchè stai facendo l'attaccante? Tu in Nazionale sei un terzino sinistro'".
MORATTI – “"Chiamai Moratti e lo implorai di convincere Hodgson a riportarmi in difesa - ha raccontato ancora Roberto Carlos - Lui mi disse che io spingevo troppo e di solito i terzini in Italia sono più difensivi di me. Allora gli chiesi di essere ceduto e il giorno dopo Capello chiamò Moratti, dicendogli che mi voleva al Real Madrid. E Moratti fu veramente gentile a capire che io potevo scrivere la storia del calcio soltanto giocando come terzino sinistro".
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