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Romei: “Eder? Mai in vendita. C’era l’Inter, ma non parte più. Bonazzoli…”

Nel corso della serata di ieri, l’avvocato Antonio Romei, braccio destro del presidente blucerchiato Massimo Ferrero, ha parlato a lungo della Samp dagli studi di TeleNord. Ospite del programma ‘Forever Samp’, Romei si è dilungato...

Dario Di Noi

Nel corso della serata di ieri, l’avvocato Antonio Romei, braccio destro del presidente blucerchiato Massimo Ferrero, ha parlato a lungo della Samp dagli studi di TeleNord. Ospite del programma 'Forever Samp', Romei si è dilungato sulla situazione attuale del Doria, a partire da Montella fino alla possibile cessione del club. Non mancano, nelle sue parole, riferimenti al mercato e alla trattativa estiva con l'Inter per Eder.

MONTELLA - «La scelta di Montella è stata motivata dalla volontà di fare un percorso di crescita, finalizzato a dare maggiore personalità alla squadra, per ovviare al problema che la squadra fuori casa, fin dall'anno scorso, ha carenze di personalità e non riesce a rendere come in casa. Il cambio di allenatore non ha dato nell’immediato i frutti sperati, ma non siamo minimamente preoccupati, perché questo cambio radicale richiederà un po’ di tempo. Siamo fiduciosi nell’allenatore e nei valori tecnici della squadra. I ragazzi si devono abituare a giocare come sanno anche lontano dal Ferraris, che è sicuramente uno stadio reso unico dal calore della sua tifoseria».

VOLPI - «Perché ci sia una trattiva ci deve essere chi vuole comprare e chi vuole vendere. Noi non abbiamo messo in vendita la Sampdoria e allo stesso tempo non abbiamo ricevuto offerte, Volpi non si è mai fatto avanti da questo punto di vista. Per quanto mi riguarda il valore della Samp è 100 milioni. Ho pranzato con Volpi e Briatore per parlare di calcio: ci interessavano due ragazzi dello Spezia, abbiamo parlato di possibili sinergie ma non abbiamo affrontato temi relativi alla vendita della Sampdoria. Ad oggi non c’è assolutamente niente. Noi vogliamo rimanere qui a lungo e la prova di questo è data dal fatto che stiamo portando avanti molti progetti per accrescere il valore della Sampdoria negli anni. Stiamo lavorando su più fronti e specialmente sul Settore Giovanile, sui progetti per rifare il campo della Primavera, a giugno presenteremo il progetto per rinnovare il Mugnaini, e contestualmente portiamo avanti il progetto Sampdoria Next Generation. Tutto questo è segno che la società attuale vuole rimanere».

ZENGA - «Che il rapporto con la tifoseria non sia mai stato idilliaco è sotto gli occhi di tutti, quindi da quel punto di vista ha ragione Zenga. Come società non ci sentiamo responsabili, perché lo abbiamo scelto, gli siamo stati accanto e lo abbiamo sostenuto nei momenti di difficoltà, come subito dopo la sconfitta contro il Vojvodina. Zenga ha fatto bene alcune cose e male altre, in ogni caso la scintilla con l’ambiente non è mai scattata. I fatti hanno dimostrato che non è stata una scelta giusta, purtroppo capita di sbagliare, siamo stati bravi a cambiare e ad invertire la rotta. Non voglio dire che Zenga non sia un buon allenatore, ma il rapporto non è andato come ci si aspettava quindi era giusto cambiare».

CASSANO - «Non possiamo lamentarci di niente da quando Cassano è qua, quando devo dirgli qualcosa lo faccio perché è schietto e sincero e con lui ho un buon rapporto. Purtroppo ormai è prigioniero del suo personaggio e sabato un giornalista si è inventato tutto. Lui è sereno e tranquillo. Se andrà via a gennaio? A oggi non abbiamo parlato di questa ipotesi».

MERCATO - «Rugani già a giugno ci piaceva, se la Juventus vorrà darlo via allora alla Sampdoria potremmo prenderlo. Per il resto è prematuro parlare di mercato perché Montella ha chiesto un po’ di tempo per conoscere la rosa e valutarne le caratteristiche. Eder? L'Inter si è presentata a due giorni dalla chiusura del mercato ma noi non lo abbiamo mai messo in vendita e non lo faremo nemmeno a gennaio. Per Soriano vale il discorso della clausola rescissoria, o si pagano i quindici milioni altrimenti rimane da noi».

GIOVANI - «Su Correa puntiamo molto, non bisogna dimenticare che quando lo abbiamo preso era considerato il ‘94 più forte dell’Argentina dagli addetti ai lavori e quando lo abbiamo preso ci hanno telefonato i vertici dei grandi club per complimentarsi. Bonazzoli è considerato forse il miglior ’97 del calcio italiano. Oltre a loro abbiamo anche Ivan, Pereira, e tanti altri giovani con i quali vogliamo costruire valore e patrimonio, e a loro affianchiamo gente di esperienza per essere competitivi. Non vogliamo vivere di prestiti come fanno altre società, vogliamo giocatori che rappresentino il futuro. Non possiamo trascurare la voglia della Samp di investire sui giovani»