in evidenza

Schelotto: “Zanetti è il mio mito. Mi chiamano Galgo e se vinciamo un trofeo…”

Eva A. Provenzano

Ezequiel Schelotto ha un idolo e lo racconta in ‘Prima Serata’ su Inter Channel, in onda proprio in questi istanti sul canale 232 della piattaforma Sky: “È Javier Zanetti, non potrebbe essere altrimenti. Ed è anche mio vicino...

Ezequiel Schelotto ha un idolo e lo racconta in 'Prima Serata' su Inter Channel, in onda proprio in questi istanti sul canale 232 della piattaforma Sky: "È Javier Zanetti, non potrebbe essere altrimenti. Ed è anche mio vicino di casa a Como. Zanetti è unico e mi dà sempre tanti consigli. Tutti i compagni di squadra mi aiutano, ma lui e Cambiasso ancora di più, mi incoraggiano".

Schelotto si racconta a tutto tondo e parte dalle origini: "Il mio bisnonno era originario di Cogoleto, io ancora non ci sono andato, dove abitava c'è una placchetta nel muro con il mio cognome, ci è andata la mia famiglia, me l'hanno raccontato, e ci voglio andare anch'io".

Tra le passioni extra calcio di Ezequiel, la musica, il ballo, il cinema e gli animali: "Mi piace il tango - racconta - ma non lo so ballare. So invece ballare il reggaeton e mi piace molto anche la cumbia argentina. Vado spesso al cinema. Ho quattro cani, tutti cocker: Rolando, Reina, Fatiga, Rocky. Ho anche degli uccellini, di cui uno si chiama Messi, un canarino! E ho anche dei pesci. In Argentina ho una casa con il parco, per questo ho scelto Como qui in Italia, per avere il parco. Mio padre ama il giardino e lo cura".

E se i parenti, racconta, lo chiamano Eze, il soprannome di Schelotto è comunemente 'Galgo', 'Levriero': "Mi chiamano così, è vero. Galgo è nato nelle giovanili del Banfield, sono andato a fare un provino a 13 anni, ho iniziato a correre con la palla, passo lungo, avevo i capelli lunghi e così mi hanno soprannominato Galgo che in italiano vuole dire levriero. Al Banfield ho trascorso 5 anni che non dimenticherò".

Infine, una promessa: cosa farà Schelotto in caso di vittoria di un trofeo? "I capelli non li posso toccare, ma mi posso togliere il pizzetto!". Parola di Eze.