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Dal Corrire della Sera il noto giornalista e opinionista di Sky Sport, Mario Sconcerti fa il punto dell'8^ giornata di Serie A, esaltando il lavoro di Stramaccioni e la praticità della sua squadra:"Con 16 punti la Juve era in testa lo scorso anno, con 16 punti adesso si sarebbe quinti e staccati di sei punti. Il calcio della crisi economica sta dividendo in due parti la classifica. Mai c’erano stati 10 punti tra la prima e la sesta dopo otto partite. Per le poche buone squadre è facile fare punti con le altre, la differenza arriva solo dagli scontro diretti. Cresce l’Inter come anti Juve per motivi opposti al buon andamento della Juve. L’Inter è adesso squadra molto italiana, nel senso trapattoniano del termine. Due punte, un trequartista, sette giocatori addetti al recupero della palla. La qualità in questi casi non viene data dai mediani, ma dagli attaccanti. Nell’Inter sono ottimi, per cui la storia tiene, la squadra ha un equilibrio. Significa poco che i mediani non abbiano idee fini, la fantasia tocca agli attaccanti. È un modo di vincere anche questo. Non esiste un modo vero di vivere, esistono tanti modi di darsi da fare e funzionare. Questo trovato da Stramaccioni è ricco di particolari. Obi con il suo mancino arriva sul destro di Gomez, l’arma migliore del Catania. Palacio si avvale della libertà data da un difesa siciliana molto assorta nel contenere Milito e Cassano. Il 3-5-2 di Stramaccioni non è classico, anche questo è un privilegio. Non ha un terzino e un centrocampista sulle fasce così da ricalcare all’occorrenza il padre di tutte le tattiche moderne, cioè il 4-4-2. Ha due centrocampisti. Va da sé che il Catania aveva diritto a un calcio di rigore, ma nel cuore delle rimonte di classifica non si può stare a guardare tanto per il sottile. L’Inter può correre accanto alla Juve, è un altro Napoli. Meno gioco della Juve, ma più solisti. Stramaccioni è un buon manager, sbaglia poco e pensa abbastanza. Dà l’idea di lasciare l’Inter sempre in costruzione, ma in realtà ha già costruito una squadra. Il Milan corre intanto in ritiro a riflettere su se stesso. Mi sembra che l’emergenza stia alzando i suoi livelli. Non c’è più logica in questo crollo. Il Milan è ancora la squadra che paga di più i giocatori, 120 milioni l’anno, 5 più della Juve. Ha diritto a una classifica diversa. Penso che il Malaga sia l’ultimo argine di sopportazione reciproca. Ci sono uomini giusti che vivono nei momenti sbagliati. Questo per ilMilan è il momento peggiore mentre Allegri è l’unico uomo cambiabile. La questione non è ormai solo psicologica. È di pura classifica. La Roma di Zeman-De Rossi-Osvaldo rimonta e vince una gran partita a Genova. Come valori individuali è ancora fra le prime tre della stagione, ma si stanca da sola a discutersi. A Genova non vince né per schemi né per velocità, solo di classe. Quella che manca in genere nel campionato".
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