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SCONCERTI : “ETO’O E’ TORNATO, ATTENZIONE ALLA ROMA E PER IL MILAN UN BRUTTO PASSO INDIETRO”

Alessandro De Felice

Nel consueto editoriale sul Corriere della Sera Mario Sconcerti analizza i risultati di ieri sera delle 3 pretendenti allo scudetto. In primo piano mette il ritorno al gol unito a una prestazione convincente del centravanti nerazzurro, analizza la...

Nel consueto editoriale sul Corriere della Sera Mario Sconcerti analizza i risultati di ieri sera delle 3 pretendenti allo scudetto. In primo piano mette il ritorno al gol unito a una prestazione convincente del centravanti nerazzurro, analizza la crescita della Roma definendola ormai una squadra completa e libera mentalmente e infine definisce un “brutto passo indietro” la sconfitta del Milan a Parma dove l’assenza di Pato comincia a farsi sentire, coinvolgendo anche Ronaldinho che senza il “papero” ha meno punti di riferimento in avanti.

"L'Inter riprende un po' dello spazio perduto. Non è la vittoria che sorprende, quanto il ritorno impressionante di Eto'o. I suoi gol sono la vera differenza della partita. Il secondo è una sforbiciata da spiaggia che tutti sognano e pochissimi riescono a segnare a qualunque livello. Non c'è giudizio sull’Inter. Grazie a Eto'o la partita è andata via regolare, si è tornati a vedere l'Inter logica, non fantastica ma normale, quel che basta per andare oltre gli avversari. Con Chivu in campo e Zanetti sulla linea mediana, quindi un'Inter che rischia il minimo e non chiede nemmeno grandi sacrifici ai propri attaccanti. Straordinario Eto’o anche come tempismo. Non segnava da dicembre, mancavano all’Inter soprattutto i suoi gol. È importante quanto ha segnato ma soprattutto come ha giocato. Lo ha fatto da leader, da grande attaccante europeo, mai fermo in un ruolo, mai statico in un tipo di gioco o di dribbling. Si aspetta adesso la partita di sabato come una specie di spareggio a tre. È chiaro che c’è il Milan come convitato. La Roma però è molto cresciuta. A Bologna ha giocato da grande squadra. Ha cercato sempre di vincere senza fermarsi nemmeno quando ha segnato. Per piccolo destino il tocco finale è di Riise, anche se il tiro vero è di De Rossi. Ménez è uno splendido depistaggio sui sentieri di questa Roma. Ci mette colore, ma poco di più. Tiene troppo il pallone, pensa il numero anche quando non c’è più spazio. Bel giocatore in teoria, di quelli di cui si discuterà fino alla vecchiaia ma che probabilmente daranno sempre apporti periferici. È la squadra che adesso è completa. Toni la chiude dentro qualche schema in meno, ma Vucinic è uno dei migliori attaccanti in Europa. La manovra è lenta ma difficile da interrompere. Non era facile vincere a Bologna, difficilissimo era vincere giocando sempre all'attacco. La forza di questo risultato è che adesso la Roma ha praticamente davanti soltanto l’Inter. Questo la libera molto psicologicamente, le rimette in mano la sua stagione. Il Milan è partito tardi, ha perso quasi tutto il primo tempo guardando la corsa del Parma. Leonardo ha inventato Seedorf come quinta ala destra stagionale della squadra (Abate, Beckham,Pato, Huntelaar i precedenti). Seedorf comunque fa come se fosse Beckham, mancano però i suoi suggerimenti sulla trequarti e soprattutto mancano gli spunti di Pato. È questa l’assenza che rischia di essere decisiva. Senza Pato anche Ronaldinho è più spento, manca uno dei grandi riferimenti. Tutto il Milan però manca, è lento come se il peso della stagione lo portasse improvvisamente sul fondo. Non ha saputo tenere nemmeno il possesso palla, non da incidere davvero sulla partita. Il Parma lo ha spesso messo in difficoltà, poi lo ha battuto dopo che il pareggio sembrava quasi un rimpianto. Resta adesso un punto dopo le ultime due partite, chilometri persi su Inter e Roma. Solo lo scontro diretto dell’Olimpico lascia ancora una fantasia di scudetto. Ma è un brutto passo indietro. "