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SCONCERTI: “INTER, LA CHAMPIONS GIUSTA DEVE ESSERE QUESTA. QUALIFICAZIONE? 65% INTER, 35% CHELSEA”

L’analisi di Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, sulla sfida tra Inter e Chelsea, con un occhio anche alla rimonta del Milan in campionato: L’ Inter allontana il Chelsea nel momento in cui il Milan si riavvicina in campionato....

Daniele Mari

L'analisi di Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, sulla sfida tra Inter e Chelsea, con un occhio anche alla rimonta del Milan in campionato:

L’ Inter allontana il Chelsea nel momento in cui il Milan si riavvicina in campionato. Pronostico per il passaggio del turno: Inter 65, Chelsea 35 per cento. È stata a San Siro una partita molto felice per l’impegno e il tempismo dei due gol. Il primo appena all’inizio, ha permesso all’Inter di aspettare il Chelsea e giocare la partita che voleva. Il secondo è arrivato nel momento in cui aveva preso a comandare il Chelsea e anche San Siro sentiva il peso di una partita in salita. Ha avuto un po’ di fortuna l’Inter, ma se l’è meritata. Si sapeva che avrebbe sofferto il palleggio fisico degli avversari. Il vantaggio è stato poterlo reggere rimanendo sempre avanti nel punteggio. Il Chelsea è una grande squadra perché ha 12-13 giocatori di qualità diversa, forse superiore. Assomiglia al Milan con molta più potenza e tante idee in meno. Lampard e Ballack non aiutano più molto gli attaccanti, Anelka è un felino che non graffia. La linea a ridosso di Drogba in sostanza non allunga mai, resta sempre una decina di metri fuori dall’area. Drogba è solo e tenta infatti soluzioni che spesso sono velleitarie. In compenso Mourinho ha impiegato un’ora per capire che il Chelsea aveva un uomo in più sulla sinistra, il finto terzino Malouda. Questo ha dato al Chelsea la sponda su cui appoggiare un possesso palla cestistico ma per fortuna inutile.Quando il Chelsea ha pareggiato su un mezzo errore di Julio Cesar, l’Inter è stata formidabile nel segnare di nuovo. Cambiasso ha cercato il gran tiro e l’ha trovato per due volte. Lì si è davvero chiusa la prima parte della sfida. Manca nel Chelsea qualcuno che sappia giocare negli spazi brevi. Hanno tutti lo stesso passo. Grande squadra, piccola e lussuosa noia conseguente. Non credo avrebbe molto gradimento in Italia. È stato grande Milito nel primo tempo, l’uomo diverso, quello che non c’era nelle altre Inter di Champions. È rimasto inespresso Drogba. Questa la massima sintesi. Poi c’è stato il cuore dell’Inter, la sua sindrome di solitudine, la sua capacità di capire che non c’è più tempo. La Champions giusta deve essere questa. Il pubblico ha seguito a ruota. Sta accadendo qualcosa di strano e di profondo. Gli errori di Mourinho, le sue esagerazioni, il suo senso dell’io, sono diventati un grande partito popolare. Non conta più chi ha ragione, qual è il punto di mezzo o dove stia il grande calcio. Conta l’illusione della carica, l’entusiasmo dello scisma. Ed è sicuro che il rigore non dato a Firenze alimenterà il nuovo credo.

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