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L'analisi di Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera, sull'ultima giornata di campionato, che ha visto l'Inter non approfittare del pareggio a reti bianche tra Roma e Milan:
Per la quarta volta in 5 partite l’Inter si ferma al pareggio. Qualcosa si è fermato nel meccanismo di Mourinho peraltro malandato da assenze che ne condizionano il gioco. Nel girone di ritorno l’Inter è soltanto quinta. Hanno fatto più punti nell’ordine Roma, Bologna, Palermo e Milan. La stanchezza sta pesando soprattutto sui giocatori di qualità. È diverso Milito, è insufficiente Sneijder, è molto fragile Pandev, non è pervenuto Eto’o, è in un ruolo inutile Zanetti. In trasferta l’Inter ha il vantaggio di essere attaccata, risponde con la forza. In casa deve giocare a calcio e in questo momento trova molte difficoltà. Mancano idee a centrocampo, ma è d’altra parte previsto. Se giochi con tre punte e un fantasista devi mettere due mediani. Il problema nasce dove spesso prima nasceva la differenza. Oggi Sneijder è prevedibile, frenetico e confuso. Mentre Balotelli ha giocato una partita incomprensibile per «volgarità» tattica, come non sapesse dove collocarsi in campo. Aver giocato con la febbre non lo ha aiutato, certo però è stata imbarazzante l’involuzione di Balotelli in una settimana. Non di prestazione, quella può cambiare. Proprio di geografia tattica, di posizionamento, di capacità di sapersi utilizzare.Ne risulta che il campionato resta molto aperto. Il Milan sta anzi meglio, ha gambe e fantasia. Leonardo riesce a realizzare un’idea più complicata dell’altra. Le sue basi sono due coppie di giocatori, Pirlo e Ambrosini in mediana più Nesta e Thiago Silva in difesa. A questo va aggiunto Ronaldinho. In un calcio che prescinde dal dribbling considerandolo figlio dell’arte e non dell’organizzazione, uno come lui anche a mezzo servizio crea grande scompiglio. Su questo Leonardo può costruire molte cose, ha la più alta qualità del torneo. È probabile che a pesare moltissimo sul campionato sarà il risultato di Champions. Chi passerà tra Inter e Milan, e chi invece andrà fuori. Si apriranno crisi epocali, giudizi di fondo e anche moti popolari che toglieranno slancio alla corsa di chi subirà. In generale siamo quasi alla pari. Il Milan è storto ma solido. L’Inter è più razionale, ma meno fantasiosa.Il Palermo ha vinto con fatica giocando bene. È una squadra che deve sempre giocare palla a terra e ha solo giocatori tecnici. Meno della Juventus ha solo l’esperienza e un po’ di forza fisica. Ma Miccoli è ormai decisivo e Pastore incide sempre più spesso. Ha perso luce il Napoli. Quagliarella non segna, soprattutto si è un po’ perso Hamsik. Il Napoli non ha qualità sommerse, se non corre va inevitabilmente sotto.Intanto l’Uefa ha deciso che non deve esserci nessun segno di modernità, né moviole né microchip. Il calcio è un problema dell’uomo, la tecnologia deve restare fuori. Vanno semplicemente accettati gli errori dell’uomo. Così altri uomini potranno sempre decidere a favore di chi sbagliare.
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