- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
in evidenza
Dalla sua consueta analisi, Mario Sconcerti giornalista del Corriere della Sera e noto scrittore, parla della prima uscita in nerazzurro del tecnico Claudio Ranieri: 'Porta molto di sé Ranieri e rivendica diritti sul primo successo dell’Inter. Forse si è esagerato nel definirlo normale, di sicuro questa sua prima volta con l’Inter è tutt'altro che grigia. Ranieri comincia con la difesa a quattro, Coutinho e Obi sulle fasce; prosegue con un buon Forlan più un Coutinho che si sposta al centro; chiude infine vincendo a Bologna. Forse ha avuto tutta la fortuna che Gasperini non ha avuto in un mese, ma non si può dire abbia giocato una partita vecchia. Ranieri è andato migliorando con il tempo, come quegli attor giovani che gli anni trasformano in capocomici. Non ne hanno completamente il talento, ma hanno il senso del tempo, l’esperienza. Sono molti i lati positivi della trasferta di Bologna: il gol di Pazzini, la reazione dopo il pareggio, un nuovo equilibrio di squadra. È chiaro che non c’è niente di studiato, Ranieri è arrivato 48 ore fa, ha avuto la sua divisa d’ordinanza e ha deciso la formazione. Ma non c’è stato nemmeno niente di banale. Il lavoro vero comincia oggi, ma con un attimo di urgenza in meno. A San Siro il Milan decide invece tutto subito. Il finto tiro di Seedorf vale quello che non era ancora arrivato. Non si poteva chiedere di più, troppi gli assenti, brutto il periodo. La squadra è lenta anche perché non ha attaccanti da servire. El Shaarawy conferma talento personale e dubbi su un suo impiego massiccio. C’è però dentro il Milan un’inquietudine eccessiva, come se la crisi dell’Inter dovesse coinvolgerlo per forza. Un periodo fragile è stato fatto diventare di carta. Il Milan ha soprattutto bisogno di recuperare gli assenti. L’Inter di trovare un’altra costruzione'.
© RIPRODUZIONE RISERVATA