Xherdan Shaqiri è stato intervistato in occasione del derby. La sua intervista è contenuta nel MatchDay Programme distribuito ai tifosi allo stadio.
in evidenza
Shaqiri: “Dobbiamo fare una sola cosa oggi. Qui per Mancio ma anche per…”
Xherdan Shaqiri è stato intervistato in occasione del derby. La sua intervista è contenuta nel MatchDay Programme distribuito ai tifosi allo stadio. Ha lo sguardo sicuro di chi conosce la parola “vittoria“, declinata in vari modi....
Ha lo sguardo sicuro di chi conosce la parola "vittoria", declinata in vari modi. Al singolare "io vinco". Ma anche al plurale quando parla di squadra e diventa "noi vinciamo", Inter.
"Tutto è cominciato al SV Augst e quando è arrivata la chiamata del Basilea non volevo nemmeno andare. All'inizio era lontano da casa mia e mio papà non guidava, poi dopo una settimana con loro ho deciso. E via. Bayern Monaco? Lì mi sono trovato benissimo, anche se va detto che è tutta un'altra cosa rispetto al campionato svizzero. Mi sono adattato subito per due motivi: la lingua e la mentalità vincente. Ho imparato a migliorarmi sempre, con i consigli dei migliori del mondo. Livelli di calcio altissimi, insomma", ha detto Xherdan sul suo passato.
Poi Milano, l'Inter. E quell'arrivo all'aeroporto con l'abbraccio dei tifosi nerazzurri: "Roberto Mancini ha sicuramente influito sulla mia scelta, ma non è solo quello: è anche perché voglio riportare il club al suo naturale splendore, perché l'Inter è una squadra e una società affascinante. Poi c'è Milano: città bellissima e vicina alla mia famiglia. Sono venuto qui per continuare a crescere e spero davvero di dare il mio contributo 'tedesco'. Vuol dire provare a vincere sempre. Trasmettere elettricità ai compagni, lottare su ogni pallone".
Eccolo che declina la parola vittoria. Quando dice "voglio aiutare il club" si capisce che non mollerà mai, nemmeno di un centimetro. Che sarà sempre lì, elettrico. Un "cubo magico" appunto. "Non so perché mi abbiano dato questo soprannome. Fisicamente sono così come mi vedete, è la mia natura. Ma non sono ossessionato dalla palestra, ci mancherebbe".
Sulla famiglia: "Ho due fratelli e una sorella che studia ancora. Torno spesso in Kosovo per le vacanze a trovare tutti gli altri miei parenti. Ci vado sempre molto volentieri".
Tutto calcio e casa dunque? "Direi di no. Mi piace la musica, di ogni genere. Se cercate su internet c'è anche un video dove mi improvviso rapper, ma è stata una cosa così per divertirsi. Mi piace usare i social network, nessuno escluso. Mi viene naturale anche perché è importante parlare con i tifosi, far sentire loro che ci siamo".
Sul derby: "I tifosi dell'Inter sono diversi da quelli tedeschi. hanno passione, cuore, sanno tutto. Stasera contro il Milan sarà una partita elettrica. Ho assaporato il gusto dello stadio che incita contro il Wolfsburg. E' stato fantastico. Non oso immaginare che atmosfera ci sarà. Noi dobbiamo fare una sola cosa: restituire quello che ci danno. Carica, grinta, cuore, insieme vinciamo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA