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Questa mattina si è svegliato presto ed è andato all'aeroporto a prendere il suo agente e la moglie di Lerby che è anche un avvocato. Wesley Sneijder e Soran Lerby, suo agente, prima - come spiega Sky - fanno colazione in un bar, alle undici entrano negli uffici di Ghelfi, vicepresidente nerazzurro: li si tiene l'incontro con i dirigenti nerazzurri. Il folletto olandese esce dopo due ore, tenta di sviare le telecamere e i giornalisti rimanendo per qualche minuto nascosto nell'androne del palazzo, poi esce dall'unica porta aperta e affronta i media. C'eravamo anche noi di Fcinter1908.it, come vi abbiamo raccontato.
Faccia scura, poca voglia di parlare, ma messo alle strette alla fine aggiunge due parole: "Devo andare ragazzi. Io sto bene, sono sempre stato bene. Nel pomeriggio saprete qualcosa, ok?". Poi ad una domanda precisa: "E il Fenerbahce la squadra interessata a te?", fa una smorfia, un sorriso stizzito, ironico.
Corre a passo spedito e scompare nel tunnel dei parcheggi. Intanto il presidente Massimo Moratti, che al mattino aveva preferito non parlare, dopo l'appuntamento del suo staff di mercato, torna a Palazzo Saras (dopo la pausa pranzo) con l'olandese parla di 'buon senso', di accordo da trovare e di un giocatore che se sta bene può giocare: "Noi siamo soddisfatti", dice.
Meno soddisfatto il giocatore che non ha firmato alcun prolungamento perché vuole giocare e vuole avere rassicurazioni in merito. Una giornata cruciale quella di oggi, ma il caso Wes non è ancora chiuso.
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