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SportWeek: “Viaggio nelle cucine nerazzurre. Ecco cosa mangia l’Inter”

Eva A. Provenzano

Calcio e cucina. In quelle nerazzurre si respita aria Internazionale. Questa mattina Sport Week, settimanale della Gazzetta dello Sport, ha pubblicato un servizio che racconta gli usi culinari della formazione di Ranieri. Il giornale è entrato...

Calcio e cucina. In quelle nerazzurre si respita aria Internazionale. Questa mattina Sport Week, settimanale della Gazzetta dello Sport, ha pubblicato un servizio che racconta gli usi culinari della formazione di Ranieri. Il giornale è entrato nelle cucine nerazzurre. Lo chef Giulio Lombardoni, 32 anni, è da sei anni il cuoco ufficiale di Appiano Gentile, ogni mattina porta il suo menù allo staff medico diretto dal professor Combi: niente spazio alle richieste speciali, ma c'è da ricordare che nell'Inter giocano uomini che arrivano da Nazioni diverse e allora qualche 'etno-capriccio' non può che essere assecondato.

Menù uguale per tutti, però: "Sulley è fissato col riso alla salsa di soia e con la bistecca alle cipolle stufate. Nagatomo mangia solo pollo. Potendo, Deky si nutrirebbe unicamente di roastbeef, mentre il Pazzo di cotoletta. Gli argentini vanno matti per l’entraña, un taglio di carne ricco di ferro. A eccezione di Milito, che si è inventato il petto di pollo con l’emmental sciolto sopra", racconta a Raffaele Panizza il cuoco interista. 

SCARAMANZIA - Ci sono piatti che portano fortuna e allora vengono preparati prima delle partite: torta allo yogurt e le patate alla 'Chivu' con l'aglio tritato, sale grosso e rosmarino. "Cristian è un grande appassionato di cucina. Mi chiama a casa per chiedere ricette e consigli di cottura. Mi dice: 'Giulio, quando ci cacciano dall’Inter, apriamo un ristorante a Bucarest'", dice Lombardoni. 

CIBI VIETATI - Lo staff medico dice che non si possono mangiare: "I crostacei, i molluschi, il pesce crudo, i funghi e la panna. Burro sì, ma poco. Il soffritto per il sugo non si può rosolare, perché altrimenti diventa poco digeribile. Il vino è bandito". Alla Pinetina il bar ha solo succhi di frutta, orzata, caffé, spremuta e la Coca Cola, 'ma quella bisogna implorarla'. 

FUORI CASA - Lo chef, quando si giocano le partite esterne, parte il giorno prima, s'impossessa della cucina dell'albergo e la invade con: "Almeno un prosciutto crudo intero, venti chili di pasta e tre chili di riso carnaroli. Olio extra vergine - elenca lo chef nerazzurro - parmigiano e aceto balsamico. Anche i biscotti secchi e i succhi di frutta per il buffet della notte. Tutto il resto, si compra in loco". "Ci piace - ha aggiunto Lombardoni - preparare ogni volta un piatto della tradizione locale: a Firenze la bistecca con l’osso, a Bergamo i casoncelli, a Genova le trofie". Poi non resta che mangiarsi gli avversari.