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Il centrocampista dell’Inter, Dejan Stankovic, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sport Mediaset, a margine della pubblicazione del suo libro “Rispetto per tutti, paura di nessuno", parlando anche del suo futuro. "Il libro racconta un po' di tutto: da quando ero bambino a Belgrado, agli esordi nel calcio che conta. Ma non solo: parlo anche della famiglia e delle vicende accadute negli anni '90 alla ex Jugoslavia. E poi la mia carriera, i miei allenatori, i miei compagni di squadra. Fino alla fine, fino al massimo. Per massimo intendo la notte del 22 maggio, a Madrid, è la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la carriera. Sentivo i racconti di chi già l'aveva vinta, e sognavo di potercela fare anch'io. Vincere quella coppa è stata un'emozione unica. I compagni ai quali sono legato di più oltre a Marko Pantelic (attaccante dell'Olympiacos), con cui sono cresciuto, e Sinisa Mihajlovic, che è stato padrino al battesimo di uno dei miei figli, ho un ottimo rapporto con tutti. Con Materazzi, Chivu e Pandev c'è però qualcosa di ancora più speciale. La differenza tra Benitez e Mourinho? Ad esempio il modo di impostare la preparazione estiva. In generale, però, sono proprio diversi nel modo di vedere il calcio". Alla domanda su un possibile rinnovo del contratto con l'Inter risponde: "No, perché penso che smetterò di giocare tra tre o quattro anni, non di più. Vorrei chiudere la carriera nel 2014, con la maglia dell'Inter".
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