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Mancini 2.0 verrebbe da dire. Il tecnico di Jesi, infatti, come riportato dal Corriere dello Sport, ci riprova, e ha preteso un'Inter alta grossa e magari pure “cattiva”, visto che è appena arrivato anche Felipe Melo. E lo si era capitato sin dai primi movimenti del mercato: l’idea era quella di costruire una squadra che, oltre alla qualità, dovesse avere prestanza fisica. In serie A, infatti, è un elemento che quasi sempre fa la differenza e su cui lo stesso Mancini aveva insistito quando mise insieme la sua prima Inter vincente. Per intendersi, nella stagione 2006/07, tra i nerazzurri, c’erano ben 5 elementi oltre i 190 centimetri: Toldo, Materazzi, Grosso, Vieira e Ibrahimovic.
La differenze con l'anno scorso in effetti sono importanti; l'attuale undici titolare sfiora un altezza media di 185 centimetri (184,7 per la precisione), mentre quella della passata stagione era ben 2,5 i centimetri in meno, sempre parlando di media. Non c’è nessun giocatore al di sotto dell’1,80 (Medel e Palacio dovrebbero partire dalla panchina) e ci sono veri e propri colossi dal punto di vista fisico, come Kondogbia, ma anche elementi di straripante atletismo, come Murillo, o di straordinaria forza e potenza, come Guarin. Lo stesso Perisic, tra gli ultimi arrivati, guarda tutti dall’alto dei suoi 186 centimetri e Jovetic ha una struttura ben diversa rispetto a quella con cui sbarcò per la prima volta in Italia nel 2008. Magari Telles può dare l’impressione di essere un pizzico leggerino, ma non è certo basso con i suoi 181 centimetri. E chissà che per decidere la cessione dopo soli 6 mesi di Shaqiri non abbia influito il suo 1,70 scarso.
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