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Sulla Gazzetta dello Sport di oggi una bella intervista al selezionatore irlandese Giovanni Trapattoni, che parla anche di Inter ma, visto che si parla tanto di moduli ultimamente, inizia citando un collega più giovane di lui: «Come dice Wenger, è la qualità dei giocatori a suggerirti il modulo. Se vuoi fare possesso palla e appena gli fanno “buu” il tuo giocatore la perde che cosa ti inventi? Oggi stanno massacrando un giovane collega: Allegri. Come se dimenticassero che ci vogliono mesi per far entrare negli schemi nuovi giocatori non abituati a certe situazioni. E sembra tutta colpa del tecnico. Se poi i giocatori voglio andarsene perché offrono più soldi? Lo trattieni e poi l’anno dopo lo perdi a parametro zero? Non puoi. La società deve difendere il tecnico».Allenare a San Siro è dura?«Prima di assumere un ruolo a San Siro ci vuole tempo. Non puoi fare cambi radicali in squadre come Milan e Inter e sfidare in un giorno tradizione, passato, critici. Pretendere che un ventenne come El Shaarawy ti tolga sempre dai guai. In Italia vogliono l’uovo caldo e la gallina. Che però, dopo l’uovo, è già via. Per questo non tornerò più. Anche se può succedere dovunque: arrivato al Bayern, a ottobre non capivano e li mandai a fare in... Poi vinsi il campionato».Strama non gradisce il paragone con la sua Inter «provinciale».«Capisco: ognuno vuole essere se stesso. È giusto. Mi pare che Stramaccioni abbia personalità e idee, ma gli serve tempo. L’Interviene da anni di logorio e ha bisogno di energie nuove. A settembre campionato e coppe già ti stritolano. E le provinciali non sono provinciali come una volta».
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