in evidenza

Vecchi: “Stranieri? Aiutano chi c’è. Bona? Completo. Camara? Altra categoria ma…”

L’Inter Primavera ha vinto la Viareggio Cup. Gli ospiti della puntata odierna di Inter Nos, Vecchi e Facchetti, parleranno proprio della Primavera nerazzurra, del settore giovanile e di tanto altro.  Ecco le loro parole:  Vecchi: -Milan?...

Simona Castellano

L'Inter Primavera ha vinto la Viareggio Cup. Gli ospiti della puntata odierna di Inter Nos, Vecchi e Facchetti, parleranno proprio della Primavera nerazzurra, del settore giovanile e di tanto altro. 

Ecco le loro parole: 

Vecchi:

-Milan?

Non sarà semplice ripetere il risultato dell'andata, intanto ce lo teniamo stretto. 

-Tifosi?

Fa piacere il loro sostegno. Spesso si aggiungono vari Inter Club. L'Inter ha un grande richiamo. Crea un legame particolare, ringrazio soprattutto le persone che indipendentemente dalla partite ci sono sempre. 

-Cosa aspettarsi da questa seconda parte di stagione?

Dobbiamo cercare di vincere il prima possibile 4 o 5 partite per assicurarci la presenza ai playoff, altro obiettivo imposto dalla società. Non ci accontentiamo, se qualcuno pensa di farlo ha sbagliato. Ce la mettereo tutta per centrare i playoff. Nei tornei estivi siamo partiti molto bene e abbiamo fatto un filotto anche in campionato. Mi auguro che questo torneo ci porti a vincere altre partite. 

-Giocatori in prestito?

Non è detto che andando via dall'Inter non possano dimostrare e poi tornare. Alcuni non irescono ad imporsi neanche in altre squadre. Se invece dimostrano di aver carattere quando tornano indietro sono più forti. 

-Presenza stranieri?

Ci sono ragazzi di colore da 15 anni in Italia e sono italiani. In finale avevamo in campo 6 italiani, tutti fanno parte delle Nazionali. 5 erano partiti dai Pulcini. I giocatori stranieri servono a far crescere chi è già qui, gli italiani. Baldini se deve giocare al posto di Camara lavorerà più e meglio, come Palazzi al posto di Dabo. Serve da stimolo per far crescere i ragazzi. Se qualcuno viene mandato via dall'Inter viene seguito e monitorato comunque e va in società dove può emergere. Non è detto poi che sian tutit bravi quelli che arrivano qui ed è meno bravo di tutti gli italiani. Si crea competitività e si alza il livello, è molto più semplice poi prendere giocatori stranieri che giocatori italiani. L'Atalanta non dà giocatori ad esempio. Difficile trovare calciatori italiani all'altezza della Primavera dell'Inter che non costino tanto. 

-Festeggiamenti?

Un modo per dimostrare che se ci si impegna i risultati e le soddisfazioni arrivano. Mi auguro si possa festeggiare ancora. 

-Camara fa fatica a gestire?

Camara è uno di quei ragazzi che hanno talento, velocità, qualità, in pochi hanno. Deve riuscire a trovare più continuità. Se non viene coinvolto talvolta di perde un po'. Quando viene coinvolto determina. Deve crescere un po', anche in allenamento. Per carattere a volte si estranea un po'. Le sue doti sono indubbie e mi auguro che trovi questo, perché potrebbe essere molto determinante in altre categorie. In partita o va alla conclusione, non sempre precisio, oppure crea azioni pericolose. Nel Viareggio ci ha permesso di fare un salto soprattutto nelle prime gare quando non c'era Bonazzoli e in attacco c'era bisogno di una mano. 

-Allenare la Primavera?

Ritengo la Primavera dell'Inter, al pari di altre tre o quattro, il massimo del settore giovanile e al livello di squadre di lega pro. Ho fatto questa scelta per legame e nostalgia, anche per curiosità e comunque con grande voglia di fare bene con questi ragazzi. 

-Allenamento?

Con me gli attaccanti hanno sempre fatto tanti gol, ma la fase difensiva ce l'ho e per mentalità i giocatori che si risparmiamo con me hanno poco spazio. Mi fanno innervosire parecchio. Io non avevo grande talento, avevo corsa, temperamento. Negli anni giocatori con grande credenziali si sono persi dopo anni di serie C per atteggiamento, superficialità. Mi piacerebbe che i ragazzi capissero che hanno grandi opportunità, che sono all'Inter, ma se non hai la mentalità giusta non vai da nessuna parte. 

-Atteggiamento Bonazzoli?

Ci teneva a far bene, aveva voglia di giocare. Già prima del Viareggio contro l'Udinese aveva fatto una grande prestazione. E' venuto a Viareggio per giocare. le sue doti di goleador le conoscono tutti, a Viareggio si è fatto carico della squadra, ha dato una mano ai compagni e penso che abbia voluto ridare qualcosa a quei compagni di squadra che gli hanno permesso di bruciare le tappe. Ha dimostrato di essere generoso e di non essere solo quello che fa gol, come fanno anche i grandi campioni, tolti due o tre. Anche Messi lo fa, anche Neymar, Ronaldo. QUalcun altro tende a risparmiarsi. La maggior parte fa anche la fase difensiva. A Viareggio ha dimostrato di essere completo in tutto. 

-Ragazzi?

Danno continuità, legame, conoscenza dell'ambiente. E' anche esperienza: se sono sopravvissuti alle varie selezioni vuol dire che hanno determinate caratteristiche e valori. Poi si uniscono ragazzi da fuori, arrivano stranieri perché gli italiani non vengono lasciati andare. Si crea simbiosi tra ragazzi che sono qui da tanto e ragazzi nuovi, non è facile, ma sono bravi loro a integrarsi. 

-Crescita?

Può crescere sempre. La tecnica di base cambia sempre. Nel settore giovanile hai più margini, è il momento migliore per incidere sui ragazzi.

-Si riparte da queste vittorie?

Gioia come sempre quando si vince qualcosa, ho vinto anche nei dilettanti, è il coronamento di impegno, sacrificio e lavoro. Questo torneo è molto prestigioso, averlo vinto alla prima volta fa molto piacere. Noi ripartiamo da questo torneo, lo abbiamo mesos da parte anche se ci sono altri festeggiamenti da fare, ci butteremo sul campionato, cercando di vincere le partite per andare ai playoff. 

-Problema di autostima all'inizio?

Alla fine del girone di andata abbiamo sofferto anche per la prima squadra, Mazzarri aveva richiesto tanti ragazzi per infortuni. Alcuni hanno fatto parte stabilmente di Mancini poi. Era necessario ricreare un gruppo. Poi quando perdi giocatori importanti come Puscas e Bonazzoli è chiaro che gli altri devono farsi carico di qualcosa in più. La fine del girone di andate è coinciso con il calo fisico di qualcuno che aveva fatto molto bene. Abbiamo comunque pareggiato con due organici forti (Atalanta, Udinese). Nel Viareggio Bonazzoli ci ha dato una mano nelle 4 gare finale. Per noi era importante avere un finalizzatore, con loro vincevamo con tanti gol di scarto. Uno comunque ci permette di far ruotare gli altri e non dargli pressioni eccessive, gli altri hanno magari un po' di tempo per crescere in più. 

-Torneo?

Abbiamo giocato delle partite a volte anche abbastanza equilibrate, ma alla fine di ogni gara abbiamo meritatamente vinto. Le abbiamo vinte tutte. Anche la prima, sofferta, l'abbiamo vinta. Contro la Roma vinto su un campo impossibile, bravi a sbloccare la gara. Molto attenta, determinata, meritatamente abbiamo portato a casa questo torneo. 

Facchetti:

-Tifosi?

Capita di incontrare persone che vengono a seguire anche solo per curiosità, è uno stimolo per i ragazzi per far bene. 

-Squalifica Vecchi?

Lavorano bene durante la settimana, senza allenatore sono in grado comunque di giocare. Conta il lavoro fatto in settimana. 

-Squadre B?

E' un passaggio verso la prima squadra, più dolce rispetto al passaggio da Primavera a prima squadra. Il passaggio soprattutto a livello fisico da tanti viene accusato e per questo molti fanno fatica a passare da Primavera a lega pro o serie B, serie A. Questo permetterebbe di crescere maggiormente.

-Gruppo?

Tutti bravi ragazzi, sono state due settimane importanti, servite anche a loro per crescere, con il prosieguo del torneo questa unione è venuta fuori. 

-Partita che non vi aspettavate?

Partite facile non ce ne sono mai. Sapevamo che sarebbero state tutte difficili per motivi vari. L'unica gara dove davvero il campo era in condizioni pessime era quello della semifinale contor la Roma, stavamo facendo fatica e il tiro di Steffé ci ha aiutato a far cambiare la partita. 

-Come si aiutano i ragazzi?

Io metto la mia esperienza da giocatore a servizio dei ragazzi. Posso dare consigli, indicazioni, avendo lavorato con allenatori diversi cerchi di trasmettere quello che hai imparato da ognuno. Aspetto fisico? C'è chi il passaggio ce l'ha dal 14esimo anno, cambia da persona a persona, è una cosa individuale. Io spesso faccio capire ai ragazzi che stanno sbagliando, dipende dai vari cari e dai vari giocatori.