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«Siamo fuori strada, non sono questi i reati. I reati sono quelli che si sono dimenticati prima, quando arrivava la Covisoc e non vedeva i danni, i reati sono i 60 milioni di euro di plusvalenze fittizie della Roma nel 2002». Così il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha contestato la squalifica di 6 mesi inflittagli dalla Corte Federale. Prima di lasciare la sede della Lega calcio, Zamparini ha esortato i colleghi presidenti a prendere «una forte posizione» e i suoi avvocati di chiedere i danni, perch‚ «con questa inibizione non posso tutelare gli interessi della mia società in un'assemblea di Lega in cui si discute di milioni di euro». «Il Palermo viene condannato nella mia persona, mentre la posizione della Roma viene archiviata - ha attaccato Zamparini -. Sono l'unico presidente che in vita sua non ha mai fatto plusvalenze. La Roma quell'anno ha fatto 60 milioni di plusvalenze, però il condannato sono io. Tra l'altro la Guardia di finanza ha archiviato questa vicenda». «Non do le dimissioni nè‚ dal calcio nè‚ da questo Paese, che ha bisogno di gente come me che combatte, perchè l'Italia sta andando a rotoli non solo nel calcio», ha concluso il presidente del Palermo.
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