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Zanetti: “Al Pacino in Ogni maledetta domenica potente: ricorda Mou a Kiev quando…”

Alessandro De Felice

Javier Zanetti, a margine dell’anteprima del suo film dedicata alla stampa, è stato intervistato da BestMovie. BM: Javier, per te è la prima volta su grande schermo: come sei stato coinvolto nella realizzazione di questo film? «Il primo...

Javier Zanetti, a margine dell'anteprima del suo film dedicata alla stampa, è stato intervistato da BestMovie.

BM: Javier, per te è la prima volta su grande schermo: come sei stato coinvolto nella realizzazione di questo film?

«Il primo contatto c’è stato 4 anni fa: quando me l’hanno proposto ho detto subito sì, ma appena tornato a casa ho pensato “in che razza di guaio mi sono cacciato?”. In realtà è stata un’esperienza bellissima, cominciata con una lunga intervista tra me e i registi. Poi siamo stati in Argentina dalla mia famiglia, dai miei amici, e nel campetto dove ho iniziato a giocare. Tornati in Italia, l’unica scena che ho girato, non molto tempo dopo l’operazione al tendine d’Achille, è stata quella in cui corro per una strada sterrata».

BM: Il tuo documentario è solo l’ultimo esempio del rapporto tra cinema e sport, due mondi che si sono incrociati spesso. Qual è il tuo film sportivo preferito?

«Adoro Ogni maledetta domenica di Oliver Stone: il discorso di Al Pacino alla sua squadra negli spogliatoi è incredibile, davvero un’ispirazione. Ci sono tanti luoghi comuni. ma ciò che riesce a trasmettere è molto potente».

BM: C’è un allenatore che ti ha mai fatto un discorso simile prima o durante una partita?

«Bielsa e Cuper erano persone dal grande temperamento, ma se ne dovessi scegliere uno direi José Mourinho. Durante la partita contro la Dinamo Kiev in Ucraina alla fine del primo tempo perdevamo uno a zero: eravamo fuori dalla Champions. Negli spogliatoi ci ha detto che avrebbe rischiato il tutto per tutto mettendo altri attaccanti e ci ha dato una carica incredibile. Quella partita l’abbiamo vinta e pochi mesi dopo è arrivata la Coppa».

BM: Con tutti i tuoi impegni in agenda, riesci a trovare del tempo per andare al cinema con la tua famiglia?

«Con mia moglie Paula ci andavo molto spesso, ma ora con due figli e tutto il resto le opportunità sono poche. Il cinema, però, mi piace moltissimo e ci tornerò sicuramente il 27 febbraio (ride: è il giorno dell’uscita del documentario, ndr). Il mio film preferito è Amarsi, con Andy Garcia e Meg Ryan: una storia d’amore che avrò visto mille volte, ma mi emoziona sempre».