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È il giorno dell'anteprima di Zanetti story, viene presentato alla stampa il film documentario, Javier Zanetti capitano da Buenos Aires. Alla fine della proiezione il vicepresidente dell'Inter parla in conferenza stampa e FCINTER1908.IT vi riporta le sue parole:
"Vi devo ringraziare una volta. Mi avete adottato come un figlio, sapete benissimo cosa penso per l'Inter. Non pensavo di finire sul grande schermo. Mi è stata data una bella possibilità, spero vi sia piaciuto. Io posso ringraziarvi solo per il tanto amore che mi avete dato da quando mi avete conosciuto".
- Come ci si sente ad essere rappresentati in questo modo?
Sinceramente una grande emozione. Quando mi hanno detto 4-5 anni fa che volevano farlo, ho detto di si, poi mi dicevo, un film su di me' (ride.ndr). È stato un grande lavoro. Sono emozionato, non lo avrei immaginato. È la mia storia da quando ero in Argentina, un'emozione anche per quello che è stato detto di me nelle varie testimonianze.
- Cosa farai nei prossimi dieci anni, dove ci porterai?
Farò di tutto, come ho fatto in campo per rendermi utile per la società. Trasmetterò i miei valori, la mia conoscenza, costruiremo un gruppo con idee nuove che porti l'Inter ad essere protagonista e che possa scrivere pagine belle come quelle del passato.
- Perché ad alcuni giocatori capita di perdersi e ad altri no?
Credo che dipenda da tante cose, io ho avuto fortuna di avere una famiglia che mi ha educato in questo modo. Mi hanno educato ai sacrifici e quelli sarebbero serviti per fare il calciatore. Sono sempre stati molto chiaro per me, non eravamo molto ricchi e loro non si nascondevano. Mi dicevano di studiare. Crescere con questi principi mi ha aiutato e mi aiuta ancora oggi. Sono cose che ti marcano e ti accompagnano sempre nella vita.
- Come vedi la situazione sociale dell'Argentina di oggi e cosa suggerisci?
Io sono sempre molto positivo, ma adesso devo essere negativo. Perché quando torno vedo che siamo in grossa difficoltà. Parliamo dell'Economia del Paese, ma abbiamo un grosso problema sociale. Metà dei bimbi non vanno a scuola. Dobbiamo fare capire al governo che i giovani sono il futuro del nostro Paese e dobbiamo dargli delle alternative valide perché restino in Argentina e non lascino il Paese.
- La tua è una bella storia a lieto fine. C'è stato un momento in cui hai pensato che il lieto fine non sarebbe arrivato?
Uno sempre sogna e vuole vincere sempre. Nei momenti di difficoltà credevo nel mio lavoro e in quello della squadra e speravo arrivasse il momento di vincere. Non conta niente solo una vittoria, conta poter dire come ci si è arrivati ad una vittoria.
- Chi è il destinatario del film, ai grandi o ai piccoli?
È un film per tutti. Per quelli che mi hanno conosciuto e possono raccontarlo ai loro bambini e per i bambini che possono, spero, prendermi ad esempio.
- LA DOMANDA DI FCINTER1908.IT - L'Inter ha vinto il Viareggio che augurio fai ai ragazzi che sicuro sognano di diventare come te?
Hanno dimostrato ancora una volta tutto il loro valore. Lavoriamo benissimo nel settore giovanile e auguro ai ragazzi di riuscire a provare quello che ho provato io perché è bellissimo. Li aiuterò in tutto quello che potrò.
- Il momento più emozionante del film?
Tutte le testimonianze, da quelle fatte nel mio quartiere in Argentina a quelle di quando sono arrivato in Italia. Le parole nei miei confronti sono di grande stima e affetto e questo mi rende felice.
- Il grande affetto con Mourinho è stato lo stesso di quello con altri allenatori?
Sono stati due anni che a livello umano hanno lasciato tanto. Ci sono anche altri allenatori come Simoni, come Cuper che mi hanno dato tanto. Come Mancini che è il nostro allenatore oggi. Mi hanno lasciato tante cose a livello personale.
- Qual è la tua testimonianza preferita?
Quella di mio padre, nella sua emozione, le sue parole, tutto l'amore nei miei confronti, l'ho percepito da quando sono nato. Quella è la cosa più bella.
- Che effetto ti ha fatto che un grande romanziere argentino che scrive di te?
Grande.
- Merito di Paula se sei rimasto all'Inter?
Ci siamo convinti entrambi perché amiamo Milano.
- Caso Lotito, cosa pensi?
La cosa più importante è il rispetto, dobbiamo sognare un calcio migliore, dobbiamo dire basta alla polemica. I tifosi vogliono vedere solo giocare.
- Sei ambasciatore Expo cosa pensi?
Sono onorato. Ci sarà il primo evento sportivo a San Siro il 4 maggio e spero che San Siro sia ancora una volta pieno per aiutare le organizzazioni milanesi. Mi farà piacere abbracciare i miei tifosi.
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