Per EXPO 2015, l'evento che caratterizzerà la città di Milano a partire dal 1 maggio, Javier Zanetti ha raccontato il suo San Siro, vissuto per tantissimi anni da giocatore e da capitano dell’Inter. Assieme ad un altro storico capitano, il rossonero Franco Baresi, Zanetti ha preso parte ad un cortometraggio realizzato dal progetto Tracce.tv in collaborazione con il Comune di Milano.
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Zanetti: “San Siro? Non ci potevo credere alla mia prima. Niente come il Derby…”
Per EXPO 2015, l’evento che caratterizzerà la città di Milano a partire dal 1 maggio, Javier Zanetti ha raccontato il suo San Siro, vissuto per tantissimi anni da giocatore e da capitano dell’Inter. Assieme ad un altro storico capitano,...
“Capitano, o mio Capitano” il titolo del corto in cui si racconta San Siro. E queste sono le parole di Javier Zanetti.
MILANO – “Credo che Milano sia una città in cui vanno tutti di corsa. Ti faccio un esempio: in Argentina invitarti a prendere un caffè per noi vuol dire minimo mezz’ora assieme. Qui a Milano per un caffè sono due secondi: lo bevi in piedi, lo bevi corto così e poi ognuno prende la sua strada per andare a lavorare. Ma dove vanno, con tanta fretta? (ride). Però fa parte di questa città che amo: ogni volta che vengo a San Siro, e capita spesso, me la godo tutta”
ESORDIO – “Il giorno del mio esordio, la prima volta che ho vissuto lo stadio da dentro, è stato Inter-Vicenza, vincemmo con gol di Roberto Carlos. Uscivamo dagli spogliatoi ed entravamo in campo, e lì solo il fatto di scendere in campo e vedere lo stadio, con tutta la sua atmosfera, non ci potevo credere. C’era la curva piena, una cosa fantastica. Io avevo appena 21 anni, sono quelle giornate che non ti dimentichi”
MUSEO – “Fa effetto sapere che il museo di San Siro è uno dei più visitati. Mi fa effetto anche che ci sia una statua mia (ride)”
BEST MOMENTS – “Credo che i migliori momenti vissuti in questo stadio chiaramente siano stati tutti i Derby che ho affrontato. L’atmosfera che si vive lì è unica, è diversa da qualsiasi partita. Quando vinci un Derby, l’emozione è così tanta che vorresti abbracciare tutti i tifosi”
TUNNEL – “Qui nel tunnel che porta al campo, c’è tutta la tensione prima di entrare in campo. Ci sono i saluti con tanti colleghi, e poi qui - dalle scalette - non si scappa più”
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