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Zenga: “Con Mancini e con questa mentalità  si torna competitivi. Handa…”

Simona Castellano

Al termine della partita organizzata questa sera da Javier Zanetti, Walter Zenga si è fermato con i giornalisti presenti al Meazza, tra cui noi di FcInter1908.it.  Queste le parole dell’ex portiere nerazzurro:  -Come è andata? Bella...

Al termine della partita organizzata questa sera da Javier Zanetti, Walter Zenga si è fermato con i giornalisti presenti al Meazza, tra cui noi di FcInter1908.it. 

Queste le parole dell'ex portiere nerazzurro: -Come è andata?

Bella partita, c'era tantissima gente, è la cosa più bella. Tanti giocatori, tante persone... fantastico. 

In forma?

Tutti in forma. 

-Il pubblico è emozionato quando ti vede...

E' un'emozione anche mia. Mi fa piacere perché ho giocato la mia ultima partita nel '94 e non nel 2004. C'è stato qualcosa di positivo, ho lasciato un segno. Sogno tornare? Non bisogna solo sognare, ma lavorare in modo che diventino realtà.

-Dirigenti Inter?

Erano per Zanetti. Non li ho incontrati. 

-Handanovic?

Punto forte dell'Inter, deve rendersi conto che restando dà un grande segnale, di forza, l'anno prossimo con Mancini e con questa mentalità si può diventare competitivi. 

-Soddisfazioni a Milano?

Doevo andar via l'anno prima dello scudetto dei record, non era un'Inter competitiva, poi l'Inter comprò 5 giocatori fortissimi e vincemmo uno scudetto, poi due Coppa Uefa. Mercato? All'Inter serve che i giocatori importanti restino. Io sono nato e cresciuto all'Inter, la mia era una valutazione di cuore più che altro. 

-Europa?

Spero, penso di sì. Devono fare partite giocando per questo obiettivo. 

-Tornare in Italia?

Vivo all'estero, sto valutando opportunità. Vediamo, è un momento in cui bisogna prendere decisioni serie e importanti per la mia carriera. Sono giovane, ma esperienza ne ho con 500 partite. Devo trovare la situazione giusta per ritornare. Sono stato fermo un anno perché non avevo voglia, ora ho ritrovato la voglia. 

-Consiglio a Manicni?

No, se no si arrabbia e mi telefona. Sa valutare di suo le situazioni, sa gestir le situazioni più delicate. Difficoltà? Quando prendi una squadra in corsa non è facile cambiare mentalità. Qualcosa si è visto, ma i procesis di evoluzione sono brevi o lunghi, questo dipende da tante situazioni. Lui ha grande esoerienza, sa quello che sta facendo e sa come risolvere queste situazioni.