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C'è stato un momento in cui il suo ritorno all'Inter poteva compiersi. Walter Zenga, prima che arrivasse Stramaccioni, ha sfiorato la panchina dei suoi sogni. Lo ha raccontato in un'intervista a SkySport24, ai microfoni di Alessandro Alciato. Ecco quanto ha detto l'allenatore:
Quando torni in Italia?
Non lo so, non dipende da me, ma dagli altri. Sono contento di quello che faccio, sono felice, ringrazio chi mi ha dato la possibilità di andare in giro per il mondo ad allenare.
Era praticamente fatta con l'Inter. Poi cosa è successo?
E' la squadra del mio cuore. Ha un allenatore giovane bravo e competente ed è inutile ipotizzare un mio ritorno in questo momento. La telefonata di Moratti prima di Strama è arrivata, era quello che aspettavo da tanto, ma non era il momento evidentemente. Quando le cose non vanno in porto c'è sempre un motivo. In quel momento forse perché era una cosa improvvisa, forse perché ero sotto contratto e il presidente Moratti non disturba chi ha un contratto, quella che hanno scelto è stata la soluzione più facile, mi stava nascendo un figlio in quel momento, ci sono state tante cose. Cos'è l'Inter per me? Appena posso guardo tutte le partite dei nerazzurri, resterà sempre e comunque quella squadra, quell'amore che mi ha fatto diventare ciò che sono e di essere fiero del mio passato da calciatore".
Questa Juve è troppo forte per l'Inter?
La Juventus è troppo forte anche per le altre. Ma la differenza tra Inter e Juve sta in due partite: Siena e Cagliari. I bianconeri hanno fatto sei punti l'Inter uno e ci può stare come definizione finale.
Il calcio italiano visto da Dubai com'è?
Inevitabile che si parli degli scandali italiani. A volte anche in giro per il mondo ci sono cose che ti lasciano senza parole e vendersi la dignità è una delle cose più terribili al mondo e complica la vita di tutti.
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