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La vittoria strameritata dell'Inter sul Barcellona è stata un capolavoro, una pagina indelebile della storia nerazzurra. Il giornalista Paolo Ziliani dal suo blog lo scrive a chiare lettere: "Il cammino dell'Inter da balbettante si è fatto via via sempre più autorevole e sfrontato, audace al punto da regalare una serata da sogno come quella del 20 aprile 2010, semifinale d'andata di Champions League, Inter batte Barcellona 3-1, gol di Sneijder, Maicon e Milito a rimontare lo 0-1 di Pedro, dopo una partita bellissima, giocata all'attacco e vinta nettamente, meritatamente". E per dimostrare quanto quella nerazzurra sia diventata un'altra squadra è inevitabile il paragone con il gruppo di Mancini. "A quell'Inter - scrive Ziliani - mancava l'audacia, al primo impegno serio si faceva sbattere fuori da avversari modesti come Valencia o Villareal dopo prove senz'anima; quell'audacia che per un anno e mezzo nemmeno Mourinho era sembrato in grado di trasmettere alla squadra. L'eliminazione contro il Manchester di un anno fa – ma più ancora il paurosissimo match d'andata giocato a San Siro – e la doppia, deludentissima sfida col Barcellona nel girone eliminatorio di quest'anno, sembravano dire che da Mancini a Mourinho, l'Inter era rimasta la stessa insipida minestra: una squadra prepotente in campionato, ma abulica e spenta in Europa. Una delusione, insomma". E invece, quanto meno te l'aspetti: "La squadra che in Europa faticava con tutti, persino con Olympiakos e Anorthosis di Cipro, ha incominciato a vincere e non ha più smesso", continua il giornalista.
Parole di elogio anche per il "bacchettato" (di solito) Mourinho: "Gli va dato atto di aver centrato l'obiettivo che Moratti gli aveva chiesto portandolo sulla panchina di Mancini: dare all'Inter una statura europea che nessuno, dopo Herrera, era più riuscito a darle. E' giusto dire che il tanto atteso salto di qualità – a livello internazionale – c'è già stato, e convincente, indipendentemente da quello che sarà l'esito finale della Champions 2009-2010", sottolinea Ziliani. Inevitabile anche il paragone con la Grande Inter di Angelo Moratti e Herrera: "Questa è finalmente una grande Inter: un'Inter che in Europa non si mostrava tanto bella da mezzo secolo", ricorda lo scrittore. Ovviamente senza dimenticare mai l'ironia: "E insomma, una Champions si può vincere e si può perdere - conclude il giornalista - ma una cosa è certa: i tifosi nerazzurri, con una squadra così, possono ricominciare a sognare. E a mettere nell'album dei ricordi ritagli di partite davvero degne di essere raccontate ai nipotini. Alleluia alleluia! I tempi di Recoba e dei dvd rievocativi di Inter-Sampdoria 3-2 sono finiti!".
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