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Zukanovic in odore di Inter? ‘No’ solo alla Lazio: “Basta con questa storia. Presto…”

Dario Di Noi

In una lunga intervista concessa all’agenzia di stampa Anadolu, Ervin Zukanovic ha parlato della sua prima annata italiana al Chievo, della nazionale bosniaca e delle voci che lo vogliono nel mirino di Inter e Lazio. Curioso il fatto che, alle...

In una lunga intervista concessa all’agenzia di stampa Anadolu, Ervin Zukanovic ha parlato della sua prima annata italiana al Chievo, della nazionale bosniaca e delle voci che lo vogliono nel mirino di Inter e Lazio. Curioso il fatto che, alle domanda sul suo futuro, Zukanovic smentisca con forza l’opzione Lazio e non quella Inter.

Ecco le sue parole: "La Lazio no, non c’è niente. Voglio mettere fine a questa storia, e di altre cose non ne vorrei parlare al momento. Voglio solo finire la stagione nel migliore dei modi. Al Chievo sono rispettato e apprezzato, voglio finire bene una bella stagione in cui il club ha raggiunto una buona posizione in classifica. Presto il campionato sarà concluso, e allora saprete tutto".

Sul primo anno di A al Chievo, Zukanovic si è poi espresso in questi termini: "Sono arrivato in Italia in una buona squadra, in una società molto organizzata e stabile, che sta sempre lì in mezzo alla classifica, e qui sono rinato. I primi due o tre mesi non sono stati affatto facili per me, perché qui lavorano in modo molto diverso, sia tatticamente che in senso fisico. Ho dovuto faticare, ma poi ho visto che giocare era nelle mie possibilità, così ho iniziato a farlo e grazie a Dio poi ho giocato tutte le partite. Io sto bene, ingrazio Dio per questo, perché non posso chiedere di più. In Italia si fanno molte analisi sugli avversari, perchè i dettagli possono decidere una partita. Questa è l'Italia, la Serie A. Quando sono arrivato qui, ho pensato che fosse la tattica fosse la chiave, ma mi sbagliavo: mi sono reso conto che contano molto anche la fisicità e l’atletismo. Ho dovuto lavorare un sacco su me stesso e sul mio corpo. Col Chievo mi sono divertito in ogni partita ed è stato un piacere giocare contro ogni squadra, a prescindere dal fatto che fossero squadre piccole o grandi. In ogni gara è lo stesso, ma ovviamente quando si gioca contro le grandi squadre le sensazioni sono diverse, più belle, c’è più adrenalina e le emozioni fanno il loro".

Infine, il laterale è tornato sulla lite (famosa in patria) con l’ex ct Safet Susic, colpevole di averlo escluso - a sorpresa di tutta la Bosnia - dal Mondiale di Brasile 2014: “Forse alcune persone non erano a conoscenza di quello che mi è successo, prima di tutto. Non so come descriverla questa situazione: non andare ai Mondiali, in realtà, è stato un boom. Grazie a Dio, io sono forte, ho sempre i piedi a terra e sono ‘ maschio’. E mi ha motivato molto la situazione, perché so quello che ho passato nella vita e so che ci riuscirò. Tutto ciò che ho passato nella mia vita è stata l'unica motivazione per me. Vuole che io perdoni? Non potrò mai perdonare, proprio non se ne capisce la ragione di quella scelta, e mai io potrò perdonare. Tra Susic e Bazdarevic (il nuovo tecnico) che differenza c’è? Come tra cielo e terra”.