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Cristiano Ronaldo shock: «Io in Russia? Perché no?»

Che le bandiere non esistessero più nel calcio già si sapeva, ma che i calciatori diventassero banderuole, sospinte dal vento dei procuratori a caccia del migliore ingaggio, un po’ meno. Dopo il fantamilionario trasferimento di Eto’o...

Lorenzo Roca

Che le bandiere non esistessero più nel calcio già si sapeva, ma che i calciatori diventassero banderuole, sospinte dal vento dei procuratori a caccia del migliore ingaggio, un po' meno. Dopo il fantamilionario trasferimento di Eto'o all'Anzhi e constatata la reale disponibilità di Mister Kerimov di aprire il portafogli in modo consistente, ecco che improvvisamente il campionato russo acquista quel fascino che solo il fruscìo delle banconote sa dare. Cristiano Ronaldo, intervistato da un canale russo alla premiere di Ronaldo tested to the limit, un documentario su di lui patrocinato da Castrol Edge (c'è di mezzo il petrolio, te pareva...), ha detto ai giornalisti russi: «Giocare in Russia? Perché no? Il campionato russo sta diventando sempre più forte (noi non ce n'eravamo mica accorti, ndr) e non avrei remore a giocare nel vostro paese. Nel calcio non si sa mai cosa può succedere, per ora sto bene al Real, ma in futuro...». Potere dei soldi...