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Canto Ustascia, Simunic si gioca il Mondiale VIDEO

Josip Simunic non parteciperà al Mondiale in Brasile: la Fifa ha infatti respinto il ricorso del 35enne difensore croato contro la squalifica di 10 giornate e la multa di 30.000 franchi svizzeri per i cori filo-nazisti avvenuti al termine di una...

Lorenzo Roca

Josip Simunic non parteciperà al Mondiale in Brasile: la Fifa ha infatti respinto il ricorso del 35enne difensore croato contro la squalifica di 10 giornate e la multa di 30.000 franchi svizzeri per i cori filo-nazisti avvenuti al termine di una gara di qualificazione mondiale della Croazia. Il 35enne difensore era stato punito per gli eventi dello scorso 19 novembre a Zagabria. Al termine della partita vinta sull'Islanda, che ha garantito la qualificazione della Croazia a Brasile 2014, il giocatore aveva preso in mano il microfono e urlato verso gli spalti U Boj, u boj, (In battaglia! In battaglia! in croato, ndr) e i tifosi a rispondere Za narod svoj! (Per la patria!) . Una frase che richiamava l'urlo di guerra degli ustascia, che con l'appoggio dei nazisti governarono la Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale. Le 10 giornate di stop automaticamente escludono il giocatore dalla rassegna iridata in Sudamerica. A novembre un tribunale di Zagabria aveva riconosciuto il capitano della Dinamo colpevole di violazione della legge contro la violenza negli stadi e “incitamento all’odio razziale” condannando il calciatore al pagamento di una multa di quasi quattromila euro, il massimo previsto per questo tipo di infrazione. A detta del giudice, Simunic era consapevole che lo slogan "era quello ufficiale del regime totalitario degli ustascia" (al potere in Croazia dal 1941 al 1945) e che dunque rappresenta una forma di approvazione di un'ideologia totalitaria e di disprezzo verso altre persone in base alla loro appartenenza etnica o confessionale".