Insulti contro gli inglesi e rissa in Serbia. Ince: «Spero che…» VIDEO

Serbia-Inghilterra Under 21, ritorno della partita valida per l'accesso alla fase finale degli Europei in Israele, ha scatenato un vespaio di polemiche. La partita è finita in rissa tra minacce, insulti razzisti e pietre tirate sui calciatori di colore. L'ex nerazzurro Paul Ince, che aveva suo figlio in campo ha detto: «Fosse per me i serbi sarebbero cacciati a calci fuori dalle prossime edizioni di Mondiali ed Europei. Ma non succederà: prenderanno una piccola squalifica e sarà tutto. Siamo al medioevo». Pe tutto l'incontro i giocatori di colore dell’Inghilterra sono stati assordati da cori razzisti, minacce e provocazioni varie. Su tutti Danny Rose il quale, al fischio finale, ha scaricato la rabbia accumulata calciando il pallone con violenza verso gli spalti. Espulso. Poi, la maxi rissa nata da quel gesto, calci al volto e sedie lanciate, che ha coinvolto panchine e accompagnatori. Lo scontro è proseguito con i commenti del giorno dopo. Ai massimi livelli. Il capo della Fifa Blatter si è affidato ai suoi demotivanti quanto inutili interventi: «Diamo un calcio al razzismo». No comment. Peter Cameron ha chiestouna dura sanzione per la Serbia:«Sono costernato. Siamo decisi a sradicare il razzismo a livello internazionale e in casa nostra, e stiamo dando il nostro pieno sostegno alla denuncia della Football Association». La denuncia è già stata inviata. E si è scontrata contro la difesa della federcalcio serba, che dopo aver stigmatizzato il comportamento «inappropriato» di Rose ha spiegato che «collegare gli incidenti e le risse tra giocatori con il razzismo è assolutamente senza fondamento e malevolo. Ci aspettiamo che la cultura umana e sportiva dei nostri amici calcistici inglesi prevarrà». Un comunicato ailimiti del comprensibile dal quale però Belgrado, riviste le immagini, si è dissociata: «Condanno con la massima fermezza il fatto che un qualsiasi evento sportivo esca dall’ambito dello sport e passi in quello delle provocazioni e degli insulti», ha dichiarato il ministro dello sport Alisa Maric.