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Abbiati: “Derby partita speciale, abbiamo necessità  di vincere. Se li battiamo…”

Francesco Parrone

Il portiere del Milan, Christian Abbiati, al Corriere della Sera ha commentato il prossimo derby della Madonnina:  Christian Abbiati, c’era una volta il derby d’alta quota. Distanziati dall’Inter, quinta in classifica, di nove lunghezze,...

Il portiere del Milan, Christian Abbiati, al Corriere della Sera ha commentato il prossimo derby della Madonnina: 

Christian Abbiati, c’era una volta il derby d’alta quota. Distanziati dall’Inter, quinta in classifica, di nove lunghezze, per voi milanisti che sfida sarà? «Il derby resta una partita speciale ma noi più di loro abbiamo la necessità di vincere».

La prossima stracittadina rischia di essere ricordata come il derby senza il tifo delle curve. «Francamente non riesco a immaginarmi un derby senza di loro. Lo spettacolo lo creano anche i tifosi».

È d’accordo nel sanzionare i cori per discriminazione territoriale? «No, sono per le pene contro chi insulta per il colore della pelle. Anche a me urlano sempre “polentone”. Cosa dovrei dire?».

Se battete l’Inter cambia il vostro campionato? «Di certo passeremmo un Natale più sereno. Abbiamo giocato una prima parte di stagione non da Milan e soffro per questo. Se guardo la classifica mi viene da piangere».

Perché la difesa ha mostrato lacune in questo avvio di campionato?«È una questione di equilibrio e attenzione. Dobbiamo metterci in testa che si corre in undici. Bisogna difendere tutti, a partire dagli attaccanti».

Come valuta gli errori di Gabriel con la Roma?«Deve migliorare, ha solo 21 anni. Questa è la sua prima esperienza, Olimpiade a parte. Ma a mio avviso le indecisioni dell’altra sera sono solo figlie della voglia di strafare. Detto questo, può rappresentare il futuro per il Milan».

Paga l’immaturità?«Giocare a San Siro è difficile, la maglia del Milan pesa. Io per fortuna ho un carattere freddo e i fischi non li sento, anzi mi caricano».

E lei, che ha il contratto in scadenza ha già pensato al suo di avvenire? «Sono a disposizione, ho quasi 37 anni. Non è detto che debba fare il titolare per sempre. Ma se il Milan dice basta, anche Abbiati dice basta».

Significa che smetterebbe di giocare?«Al 90% se non firmassi il rinnovo mi fermerei».

Negli ultimi tempi è stato accostato il nome di Perin al Milan. Lo giudica pronto? «Sta facendo bene e ha disputato una parte di campionato importante. Ciò premesso, qui c’è grande pressione. Servono nervi saldi».

Kakà che all’Inter ha segnato il gol numero 1 da milanista, può realizzare anche il numero 100? «Mi tocco …Non credo sia particolarmente teso, è un campione, abituato alle grandi sfide».

Il suo derby da ricordare? «Sarò banale ma le dico la semifinale di ritorno di Champions del 2003».