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Doti che hanno stregato pure Cristiano Giuntoli…
«Il direttore l’ha voluto fortemente. Gli ha detto più volte che rivedeva in lui Angelo Peruzzi. Le racconto una cosa…».
Prego.
«Nel momento in cui trattavamo il passaggio alla Juve Giuntoli ha detto più volte a DiGre che le squadre vincenti si costruiscono dai portieri forti e lui per la sua squadra voleva avere il migliore della Serie A: Di Gregorio, appunto».
Detto, fatto. Cosa vi ha convinto del progetto bianconero?
«Non abbiamo guardato alla parte economica che altrove poteva anche essere più allettante, ma siamo stati colpiti dalla voglia del direttore Giuntoli di far ritornare la Vecchia Signora a grandi livelli. E Michele vuole farne parte da protagonista».
Tanto che a giugno ha detto no alla ricca offerta del Liverpool…
«C’era un forte interesse da parte dei Reds, però ci tengo a sottolineare che non è stato un no al Liverpool, bensì il mantenimento della parola data alla Juve. Ci eravamo stretti la mano con Giuntoli già da qualche mese e abbiamo voluto rispettare l’accordo preso. Per un portiere la Juve rappresenta il top come club dove giocare: lo dice la storia».
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