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Asta: “Toro penalizzato dagli arbitri. Si sta lavorando bene e se si continua così….”

Francesco Parrone

Antonino Asta è stato intervistato da TorinoGranata.it. Asta, attuale allenatore del Monza, ha militato nel Torino dal 1997 al 2000 e, dopo una breve parentesi di qualche mese al Napoli, ha continuato a giocarci fino al 2002. Terminata la...

Antonino Asta è stato intervistato da TorinoGranata.it. Asta, attuale allenatore del Monza, ha militato nel Torino dal 1997 al 2000 e, dopo una breve parentesi di qualche mese al Napoli, ha continuato a giocarci fino al 2002. Terminata la carriera da calciatore dal 2005 al 2012 ha allenato prima gli Allievi Regionali, poi quelli Nazionali ed infine la Primavera del Torino.

Sfruttando la sosta del campionato che parziale bilancio si può fare per il Torino?

“E’ stato un avvio di stagione più che positivo fermo restando che qualche torto arbitrale c’è stato e ha tolto al Toro qualche punto, quindi non solo di una classifica buona si può parlare, ma si sarebbe potuto farlo, per quello che si è visto in campo, di un’ottima, però è andata così. Alla ripresa del campionato il Toro dovrà affrontare l’Inter, il Napoli, il Livorno e la Roma, tre partite su quattro difficili sulla carta, però non è da escludere che le possa giocare alla grande come era successo con il Milan quando a pochi minuti dalla fine la partita era vinta e stravinta, purtroppo però poi è andata a finire come tutti sanno. Indipendentemente dagli infortuni i rientri di Gazzi e Barreto sono da considerarsi come due nuovi acquisti perché abbiamo visto lo scorso anno quanto sono stati utili per il modo che Ventura ha di far giocare la squadra. Quest’anno il Torino ha cambiato il modulo adottando il 3-5-2 e vista l’emergenza in difesa Ventura potrebbe anche abbassare un centrocampista e metterlo in difesa, come era successo qualche volta alla Roma con De Rossi. Gazzi potrebbe essere l’uomo che in caso di bisogno può ricoprire il ruolo di difensore centrale in una difesa a tre, ma la mia è solo un’ipotesi. E’ ancora presto per affermarlo, ma per l’ennesima volta Ventura è sulla strada giusta per dimostrare che il suo sistema di gioco è volto a dare un’identità alla squadra che ha equilibrio anche se si cambia il modulo e questo è molto importante. Nei due anni precedenti aveva adottato il 4-2-4 e quest’anno, pur cambiando, ha saputo collocare i giocatori al posto giusto sia in fase di possesso sia in quella di non possesso palla, quindi credo che troverà l’equilibrio più adatto per inserire Gazzi e Barreto in modo che il Torino diventi, come mi auguro, la sorpresa del campionato così da togliersi delle soddisfazioni e stare spesso nella parte sinistra della classifica”.

In questo avvio di stagione il Torino ha creato occasioni da gol più di quante reti non abbia realizzato, malgrado Cerci sia il capocannoniere. La squadra, sfruttando il rientro di Barreto, può reggere il tridente in attacco?

“Qualche cosa dal punto di vista tattico dovrà essere cambiato per supportare un attacco formato da Cerci, Immobile e Barreto perché altrimenti con il 3-5-2 uno dei tre a turno deve fare il centrocampista centrale o l’esterno dei cinque. Magari Ventura potrebbe pensare di schierare la squadra con il 3-4-1-2 con Barreto trequartista dietro le due punte Cerci e Immobile che svariano su tutto il fronte d’attacco. Mantenendo però il 3-5-2 la vedo difficile che i tre possano giocare contemporaneamente, ma con un altro modulo possono convivere senza problemi”.

Il tridente in attacco però sarebbe una soluzione da adottarsi qualche volta?

“Sì, non sarebbe una scelta permanente, ma da adottarsi a seconda delle circostanze. Mantenendo come modulo il 3-5-2 far giocare Cerci, Immobile e Barreto insieme vorrebbe dire costringere uno dei tre a cambiare ruolo facendo un danno a lui e alla squadra, sono tre giocatori offensivi e con un modulo come il 3-5-2 non vedo molto spazio per utilizzarli contemporaneamente. Nel 4-2-4, invece, ci può stare che uno dei tre faccia l’esterno, direi Cerci e con Immobile e Barreto come punte”.

Basando il giudizio su quanto finora fatto dal Torino, la squadra può stare nella parte sinistra della classifica fino alla fine del campionato?

“Penso, come tutti sperano, che quest’anno il Torino possa disputare un campionato migliore di quello passato che serva a fortificare e a dare ulteriore esperienza. Ho visto il Toro giocare più volte in questo inizio di stagione e ha risposto positivamente su quello che può dare, quindi dico che alla luce di quanto finora fatto e se continuerà su questa strada può stare nella parte sinistra della classifica, però adesso è ancora un po’ presto, secondo me, bisogna aspettare ancora minimo cinque-sei gare per avere un quadro più completo e iniziare a capire veramente il valore di questa squadra. Se il Toro continuerà a giocarsela quasi alla pari con le altre squadre forti come ha fatto con Milan e Juventus allora la parte sinistra della classifica sarà una certezza, ma, come dicevo, aspetterei prima di affermarlo con certezza, anche se quello che finora ha fatto è di buon auspicio”.