Il terzino della Roma, Federico Balzaretti, sta lottando da dieci mesi con un problema fisico alla zona pubalgica che potrebbe costringerlo a lasciare il calcio giocato. Intervenuto oggi nella sala conferenze del Centro Tecnico di Trigoria insieme al medico sociale, il giocatore ha spiegato in maniera dettagliata la problematica: "Purtroppo è successo questo problema una decina di mesi fa, ho avuto questo dolore sul pube, non avendo mai avuto un problema simile pensavo fosse una cosa passeggera, tant’è che ho giocato la partita col Sassuolo. Alla fine di quella partita lì non avevo la forza di camminare, mi son fermato. Pensavo fosse una cosa breve, l’abbiamo trattata come fosse una pubalgia. Non ci sono stati risultati, abbiamo fatto altri esami, abbiamo riscontrato questo problema alla sintesi pubica, dove ci dovrebbe essere della cartilagine che ora non c’è più.
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Balzaretti choc: “Non so se torno a giocare! Questo dolore può durare per sempre…”
Il terzino della Roma, Federico Balzaretti, sta lottando da dieci mesi con un problema fisico alla zona pubalgica che potrebbe costringerlo a lasciare il calcio giocato. Intervenuto oggi nella sala conferenze del Centro Tecnico di Trigoria...
Purtroppo questo problema non mi permette di correre e di fare le cose minime. In palestra riesco a fare più cose, in campo quando corro più velocemente o calcio purtroppo non riesco a reggere quelli che sono i ritmi. L’infiammazione viene in maniera importante. Alla luce di questo abbiamo visto che il problema era persistente e quindi abbiamo fatto questi esami che hanno evidenziato un piccolo peggioramento. Essendo estremamente chiaro, come ho fatto con compagni, società e presidente, purtroppo devo fare ancora dei mesi di terapia. Non sappiamo ancora quanti di preciso.
Bisognerà fare delle terapie, i dottori mi hanno dato uno strumento con cui dormire la notte, con campi elettromagnetici che speriamo migliorino la situazione a livello di dolorabilità. Purtroppo mi devo fermare per non so quanti mesi, c’è la possibilità che questo dolore mi rimanga per sempre, con tutte le conseguenze. Ce la metterò tutta, voglio guarire, mi sento ancora un giocatore e proverò a guarire. È una promessa che ho fatto a tutti".
È vero che stai pensando a una riduzione dello stipendio?
“Ho parlato con il presidente. Per me la società ha carta bianca, qualsiasi cosa voglia fare non c’è problema. Non è questo il nodo centrale della questione, il nodo centrale sono i sentimenti di una persona. La società mi è sempre stata vicino. Se posso dire una cosa, credo che la società non abbia voluto fare nulla perché è una famiglia e perché vede che ce la sto mettendo tutta per poter guarire. Pesa le persone, non le tratta come calciatori. Questa forse è la differenza per cui molti vogliono venire qui. Credo, al di là del mio ingaggio, che una famiglia si vede proprio nel momento in cui il ragazzo non sta bene. Coccolare un ragazzo che fa 5 gol a partita è facile, far sentire importante un giocatore in un momento difficile è un valore aggiunto. Detto questo, qualsiasi cosa mi chiedano la farò”.
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