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Benalouane, tre giornate di squalifica come Juan Jesus: salterà  l’Inter

Dario Di Noi

Stessa peso, stessa misura. Dopo le tre giornate assegnate a Juan Jesus e a De Rossi dopo i colpi proibiti sferrati in occasione di Roma–Inter, il difensore dell’Atalanta (prossima avversaria dell’Inter in campionato) Yohan...

Stessa peso, stessa misura. Dopo le tre giornate assegnate a Juan Jesus e a De Rossi dopo i colpi proibiti sferrati in occasione di Roma-Inter, il difensore dell'Atalanta (prossima avversaria dell'Inter in campionato) Yohan Benalouane è stato squalificato sempre per tre turni dal giudice sportivo, in seguito al pugno rifilato in pancia al laterale della Sampdoria Vasco Regini. Decisiva - anche in questo caso - la prova tv, vista la mancata segnalazione del colpo (determinante, oltretutto, nell'azione che ha portato al secondo gol della squadra atalantina) da parte del direttore di gara Cervellera.

Benalouane salterà la sfida con l'Inter in programma domenica pomeriggio (ore 15.00) a San Siro. Queste le motivazioni del giudice sportivo: "Le immagini televisive documentano che, nella circostanza segnalata, il calciatore nero-azzurro, a stretto contatto con il calciatore blucerchiato nell’area di rigore avversaria affollata per l’esecuzione di un calcio d’angolo, con un repentino movimento del braccio sinistro colpiva con un pugno il fianco sinistro dell’antagonista, che si accasciava dolorante al suolo.L’azione proseguiva e si concludeva pochi attimi dopo con la segnatura di una rete atalantina, senza che l’Arbitro adottasse alcun provvedimento disciplinare in quanto, come dichiarato su richiesta di questo Ufficio, il segnalato comportamento “non era stato visto” dagli Ufficiali di gara. Il gesto compiuto dal Benalouane integra inequivocabilmente per l’evidente volontarietà, l’energia impressa e la delicatezza della zona del corpo colpita, gli estremi della “condotta violenta”  connotata, per consolidato orientamento interpretativo, dall’intenzionalità e dalla potenzialità lesiva. Ne consegue l’ammissibilità della “prova televisiva” e la consequenziale sanzione"