- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Getty Images
Mattias Svanberg sarà uno dei principali pericoli per l'Inter nel match di domani col Bologna. Il centrocampista svedese ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport alla vigilia dell'incontro. Questi alcuni passaggi della sua chiacchierata:
Sette punti alla pari dell’Inter: e domani, San Siro. Vista così è un sogno o meritata realtà?
«La seconda. Sa cosa ci è servita? La sconfitta in Coppa Italia contro la Ternana: è stata come un elettroshock. Perché capisci che figuraccia hai fatto, perché il giorno dopo non stai bene. Pensare di vincere non è vincere. La mentalità è alla base di tutto».
Lo slogan nuovo è: meno belli più concreti. Va bene così?
«Va benissimo. Ovvio che vuoi anche giocare bene, quindi un mix sarebbe perfetto: gli altri anni abbiamo lavorato molto sullo sviluppo del bel gioco, riuscendoci, mentre quest’anno cerchiamo di stare più attenti nel difendere: se sapremo fondere i due elementi, potremo fare delle belle cose».
Il suo modello è Zielinski o Milinkovic-Savic?
«Entrambi, per ora Zielinski è quello che sto guardando con più attenzione. Quando so che gioca, lo seguo. In alcuni suoi passi vedo alcune mie caratteristiche».
Ibra è il suo idolo e lo conosce bene: il carisma che porta può essere paragonabile a quello che trasmette a voi Arnautovic?
«Sì. Sai e vedi che è un gran giocatore, ha la personalità e il carattere di un campione, di chi ha giocato ad alti livelli: può fare anche tante cose da solo, contro il Verona combatteva contro due, da una sua battaglia è nato poi il mio gol. Ci rimbrotta quando sbagliamo? Giusto: quando perde la palla fa di tutto per riprenderla, per vincere. Uno così può parlare, insegnare».
Di lei si era parlato dell’Inter.
«Voci, io non ho parlato con nessuno né il mio procuratore: quando fai bene subito emergono accostamenti... Io sto benissimo qui, Bologna è come casa».
L’Inter la incontra domani.
«Si chiamerà “battaglia”. Dobbiamo crederci da subito. Dovremo difendere come... cavalli ed essere spietati. Poi il gol arriverà. Abbiamo già vinto due volte a San Siro con l’inter (3 febbraio 2019 e 5 luglio 2020, ndr)? Eh, dopo il due...».
Avete già cominciato i colloqui per rinnovare il contratto che scadrà nel 2023?
«Non c’è bisogno e non inizieremo: ho ancora due anni e non ci penso. Qui sto bene, ripeto».
Mihajlovic chiede a voi giovani una crescita... improrogabile.
«Io sento che siamo vicini all’esplosione. Davvero. Noi giovani siamo praticamente cresciuti insieme da tre anni a questa parte, fra gioie, sconfitte, l’unione ulteriore derivata anche dai tempi della malattia di Sinisa, la quotidianità al campo. Insomma, siamo un gruppo di amici».
Amici che possono arrivare dove?
«Noi vogliamo la classifica di sinistra. Sinistra alta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA